No vax, sul canale Telegram "I guerrieri" organizzavano azioni violente: perquisizioni in tutta Italia

L'Eco Vicentino INTERNO

Tramite il canale Telegram su cui si organizzavano,che si stavano organizzando in tutta Italia per protestare contro il vaccino anti-Covid e il Green pass obbligatorio.

Gli aderenti al canale Telegram – circa 200 – stavano pianificando una riunione operativa e preparatoria per la manifestazione no Green pass di sabato a Roma

Hanno tra i 33 e i 53 anni e si stavano muovendo per creare una rete a livello nazionale per azioni violente. (L'Eco Vicentino)

Su altre fonti

Le indagini, coordinate dalla procura di Milano, sono state condotte dalla Digos e dalla Polizia Postale e le perquisizioni sono scattate a Milano, Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio Emilia. (Inews24)

Ecco i messaggi che alcuni appartenenti ai movimenti No Vax si scambiavano su un gruppo Telegram e che hanno portato a perquisizioni in diverse città. Perquisizioni a Milano, Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio Emilia. (Corriere Milano)

Parla Guido D'Onofrio, dirigente Digos Milano sugli otto indagati del gruppo Telegram «I guerrieri»: «Sono persone che si sono radicalizzate sul web attraverso le posizione estreme portate avanti dai no vax nel corso degli ultimi due anni. (Corriere TV)

Dall’analisi dei messaggi pubblicati sulla chat dei “Guerrieri” è emerso che gli indagati – uno dei quali titolare di porto d’arma e già noto alle Forze dell’Ordine per la sua vicinanza al separatismo veneto – oltre all’intenzione di partecipare in massa alla manifestazione di protesta in programma nella Capitale il prossimo sabato, incitavano gli altri membri del gruppo a realizzare azioni violente nelle rispettive Province di residenza, contro non meglio precisati “obiettivi istituzionali” o approfittando della visita di esponenti dell’Esecutivo, come quella – poi annullata – prevista a Padova lo scorso 2 settembre da parte dell’On (Lanuovasavona.it)

Con l'accusa di istigazione a delinquere aggravata 8 persone sono ora indagate dalla Procura di Milano che ha disposto perquisizioni nelle loro case e nei loro computer e cellulari, eseguite da Digos e Polizia Postale. (Tiscali.it)

Gli indagati per il momento sono otto, tra cui cinque donne, definite dagli inquirenti «molto determinate e arrabbiate». Milano sembra essere il centro logistico del gruppo, ma le perquisizioni stanno interessando anche altre città come Bergamo, Venezia, Padova, Reggio Emilia e Roma (Il Piccolo)