Caso Regeni, i genitori contro il documentario che getta ombre su Giulio: ''Un filmetto''

Corriere TV INTERNO

"Una cosa tremenda che è uscita il 10 gennaio del 2021 è questo memorandum che continua a delegittimare la procura italiana, a insultare Giulio e a parlare anche di noi.

Cosi Paola Regeni, madre di Giulio Regeni, durante un'intervista a 'Che tempo che fa', sul documentario "The story of Regeni".

Questo video contiene contributi www.raiplay.it

Questo memorandum è anche il copione di quel filmetto, perché definirlo documentario sarebbe troppo, che è comparso, scomparso e poi ricomparso sui media". (Corriere TV)

Ne parlano anche altri media

Lo ha detto Claudio Regeni, padre del giovane ricercatore ucciso nel 2016 a Il Cairo, in collegamento con la moglie Paola e con l'avvocato Alessandra Ballerini a 'Che Tempo Che Fa', su Rai3. "Confesso - ha detto poi Paola Regeni - che quando attraverso la strada non guardo solo a destra e a sinistra ma guardo due volte, e anche quando entro in casa lo faccio in un certo modo". (AGI - Agenzia Italia)

Dopo quattro giorni, vengono pubblicati due trailer del video e aperta una pagina Facebook con lo stesso nome del canale YouTube. I genitori ora temono per la loro incolumità. (Wired.it)

Oggi Al Sisi si è trasformato in un dittatore pericoloso e il povero Regeni ne è rimasto vittima. La Giornata e la celebrazione sono state decise dall’UNESCO, che ha inteso proteggere un bene pubblico preziosissimo, anzi essenziale. (Corriere TV)

"L’ambasciatore italiano, Giampaolo Cantini è ancora là, noi lo richiamiamo e con noi tanti lo richiamano. "A me adesso fa paura la debolezza della Procura egiziana, del regime; dal punto di visto processuale sono perdenti, noi abbiamo già vinto, c’è un rinvio a giudizio di 4 imputati. (Adnkronos)

La repressione di cui siamo testimoni durante il regime di al-Sisi non ha precedenti nella storia moderna egiziana. Eppure al-Sisi, come architetto della contro-rivoluzione, è riuscito a liberarsi di tutte le opposizioni, all’interno e all’esterno dell’esercito. (L'HuffPost)