A Hong Kong 53 arresti dopo le nuove proteste contro la legge sulla sicurezza

AGI - Agenzia Italia ESTERI

La legge sulla sicurezza nazionale prevede pene per chi sarà giudicato colpevole dei reati di secessione, sovversione, terrorismo e collusione con forze straniere.

La polizia di Hong Kong ha negato l'autorizzazione, sabato scorso, alla marcia annuale pro-democrazia di mercoledì prossimo indetta dal Civil Human Rights Front - la sigla che ha organizzato i maggiori eventi dello scorso anno contro la legge poi ritirata sull'estradizione nell'ex colonia britannica - citando preoccupazioni di carattere sanitario legate al rischio di diffusione dell'epidemia di Covid-19.

Le discussioni in corso a Pechino sulla legge avvengono a poche ore dalle celebrazioni per il 23esimo anniversario del ritorno alla Cina dell'ex colonia britannica, avvenuto il 1 luglio 1997.

È di 53 arresti per assemblea illegale il bilancio delle proteste di ieri a Hong Kong contro la legge sulla sicurezza nazionale nell'ex colonia britannica che Pechino si appresta a varare in questi giorni. (AGI - Agenzia Italia)

Su altri giornali

Secondo un copione ormai consolidato, ma non per questo meno pericoloso, lunedì il ministero degli Esteri cinese ha annunciato che imporrà delle restrizioni ai visti per i funzionari americani protagonisti di "comportamenti rilevanti" (leggi: sgraditi) sulla questione di Hong Kong. (La Repubblica)