Castelli boccia l'idea di Salvini di realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina

Il Dubbio INTERNO

«Bossi non ha insultato nessuno, ci vuole rispetto». A parlare è Roberto Castelli, che a 40 anni dalla nascita della Lega apostrofa gli attuali dirigenti come «ragazzetti senza arte né parte che senza Salvini non saprebbero dove andare» e ne ha anche per l’Autonomia. «È una trappola - dice - ma ormai il ministro Salvini, nato a Milano, pensa solo al Ponte sullo Stretto…» Il rapporto tra Bossi e Salvini è ormai deteriorato, e quest’ultimo ha rispedito al mittente gli “insulti” delle ultime ore, pur riconoscendo al primo la paternità del progetto Lega. (Il Dubbio)

Se ne è parlato anche su altre testate

La Lega festeggia a Varese i quarant’anni di vita (era nata, all’epoca, come Lega autonomista lombarda) nel segno della pacificazione interna. Né risposte da dare, né polemiche da attizzare. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

È una singolare coincidenza temporale che i droni e missili iraniani su Israele in risposta all’attacco alla sede diplomatica a Damasco si affianchino alle parole di Bossi, che muove contro Salvini e rilancia Autonomia e questione settentrionale. (La Repubblica)

Anche i leghisti nel loro piccolo s'arrabbiano (con Salvini) I primi quarant’anni della Lega, la Lega che fu di Umberto Bossi e oggi è di Matteo Salvini, coincidono con l’apice della crisi della sua leadership. (LA NAZIONE)

“Noi siamo nati come figli leciti di Umberto Bossi, siamo nati per l’autonomia e per il federalismo, siamo l’unica forza politica (da statuto) rimasta a rappresentare le vere istanze dei lombardi, di chi vive in Lombardia e del nord produttivo, siamo noi i portatori della questione settentrionale. (Il Saronno)

La Lega si ritrova sui sassi di piazza del Podestà dove tutto cominciò nel 1984. È quasi un rito scaramantico per ritrovare il tocco magico, ma il futuro è un punto interrogativo. (ilGiornale.it)

ROMA «Gli insulti di Bossi ci fanno migliorare». Il quale in una giornata così simbolica riesce a compattare intorno a sé i big del partito, anche perché siamo alla vigilia di elezioni cruciali per il futuro della Lega, tra amministrative ed europee. (ilmessaggero.it)