Crisanti: “Il rischio di chiudere di nuovo è molto alto. La variante indiana è preoccupante”

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La scommessa è quindi che il Covid rallenti la sua diffusione mentre si accelerano le vaccinazioni.

Per questo penso che il rischio di richiudere sia molto alto, facendo così un grave danno a tutti, perché chi riapre chiede anzitutto la sicurezza di non dover richiudere".

Se i casi sono diminuiti dopo che li abbiamo chiusi, è evidente che un contributo lo danno" dice Crisanti

Poi c'è il tema delle varianti, l'ultima delle quali è quella indiana scoperta in Veneto (Fanpage.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lo ha detto il presidente del Veneto,, direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova, non nega la preoccupazione: «Se la variante indiana è presente in Veneto, allora è arrivata anche in altre parti d’Italia, perché il nostro sistema di controllo ha una sensibilità bassissima». (La Gazzetta di Reggio)

Si sarebbe dovuto seguire l’esempio dell’Inghilterra, che solo dopo aver vaccinato il 70 per cento della popolazione si è permessa timide riaperture. (Cronache della Campania)

A La Stampa: «Le restrizioni dei mesi scorsi modereranno le curve per altre due o tre settimane, ma i risultati dei nuovi contagi esploderanno più tardi. Sempre sulla vaccinazione, Crisanti aggiunge:. «In Italia quasi la metà degli ottantenni non ha ricevuto la seconda dose e si inizia a vaccinare i sessantenni senza aver raggiunto l’8 per cento della copertura totale dei settantenni (IlNapolista)

Ma quest'idea sarebbe comunque inadeguata ed insufficiente, poiché «la dinamica del virus è complessa. A detta del prof. Crisanti il nostro governo avrebbe dovuto avere maggiore prudenza, seguendo «l'esempio dell'Inghilterra, che solo dopo aver vaccinato il 70 per cento della popolazione si è permessa timide riaperture» (VeronaSera)

Il tanto atteso ritorno in zona gialla e l’apertura dei ristoranti è arrivato, ma non tutti condividono la scelta. “Di questo passo, è assai probabile pensare che a fine maggio ci sarà un’altra ondata", sono le parole di Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all'Università di Padova. (BresciaToday)

Il contagio va diminuito molto di più prima di alleggerire le misure, altrimenti senza tamponi e tracciamento riparte in poche settimane" "Di questo passo non è pessimistico pensare che a fine maggio ci sarà una nuova ondata, ma assai realistico". (ParmaToday)