Conte e Schlein si prendono a schiaffoni

Nicola Porro INTERNO

Buongiorno ai commensali! 00:58 Israele, ritirata da Gaza Sud. La Stampa in prima non ha i dubbi che mostra dopo due pagine: è per preparare l’assalto a Rafah. 03:40 Questione morale Pd: un bel racconto di Stefano Cappellini sui cacicchi di sempre, un pippone saccente di una pagina di Massimo Cacciari. E poi Schlein su Repubblica dice che cambia tutto e Conte su Corriere e Fatto quotidiano che chiede a Schelin di cambiare tutto. (Nicola Porro)

Se ne è parlato anche su altre testate

L’occasione l’ha offerta il convegno sull’emergenza climatica, con proposta sui bacini idrici, organizzato alla Camera dal M5s con la partecipazione del Pd. Alla vigilia, l’unico intervento previsto (oltre ai relatori equamente divisi tra 5 stelle e dem, come Annalisa Corrado e Camilla Laureti) era quello del leader pentastellato. (Liberoquotidiano.it)

Niente abbracci, ma almeno si sono salutati: Elly Schlein e Giuseppe Conte si sono visti ieri per la prima volta dopo la rottura sulle Comunali di Bari e l’addio alle primarie proclamato dal leader pentastellato. (Corriere)

«Se non ci fosse in ballo il futuro della città - aggiunge - sarebbe perfino divertente assistere a questo che è diventato un balletto tra passi indietro dichiarati in conferenza stampa e contraddetti un attimo dopo sui social. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

«E' arrivato il momento di rimettere la mia disponibilità alla candidatura a sindaco alle stesse forze politiche che me l’hanno chiesta e l’hanno sostenuta almeno fino ad oggi e cioè alla convenzione Bari 2024 e al M5s. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

In giornata sull'argomento è intervenuto apertamente l’ex presidente della Camera, Roberto Fico, che alla domanda su quando il M5s uscirà dalla giunta regionale della Puglia, ha risposto: «E' una questione che decideranno gli eletti e i coordinatori della Puglia insieme a Conte. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Sorrisi tirati, poi ognuno per la sua strada, senza scambiare una parola. Una stretta di mano forzata, su richiesta dei fotografi, senza nemmeno guardarsi negli occhi. (La Stampa)