Femminicidio Aosta, 21enne sospettato del delitto condannato per violenze in Francia

Sky Tg24 INTERNO

Sei mesi di reclusione a Sohaib Teima per maltrattamenti nei confronti della compagna, un anno più grande di lui, Auriane Nathalie Laisne. Si tratta della stessa ragazza che, in Italia, il giovane è "gravemente indiziato" di aver ucciso e abbandonato in una chiesetta diroccata a La Salle, in Valle d'Aosta Il tribunale di Grenoble (Francia) ha condannato a sei mesi di reclusione Sohaib Teima, ventunenne di Fermo, per maltrattamenti nei confronti della compagna, un anno più grande di lui, Auriane Nathalie Laisne, di Lione (Sky Tg24 )

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"Questo ulteriore femminicidio non sia vano". Così in una lettera ai media Ludwig Laisne, padre di Auriane, la ventiduenne di Lione trovata morta il 5 aprile scorso in una chiesetta diroccata a La Salle (Aosta). (La Repubblica)

"Questo ulteriore femminicidio non sia vano". Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Questo e molto altro è accaduto nella udienza fiume, finita poco prima della mezzanotte di ieri, al termine della quale la presidente del tribunale correzionale di Grenoble, Catherine Lanza-Perret, ha condannato a sei mesi di carcere Sohaib Teima, Il 21enne italiano di origini egiziane residente a Fermo che si trova in Francia per gli studi universitari. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

«Perché il suo aguzzino ha potuto avvicinarsi a lei nonostante il divieto di avvicinamento? Perché non ha dovuto indossare il braccialetto elettronico? Perché quando a febbraio era stata chiesta una detenzione provvisoria, il procuratore di Lione non l'ha disposta subito, lasciando così verificarsi il dramma?» Sono le domande di Ludwig Laisne, padre di Auriane Nathalie, 22enne uccisa tra il 26 e il 27 marzo nella cappella diroccata di Equilivaz, a La Salle (Gazzetta Matin)

"Questo ulteriore femminicidio non sia vano". Così in una lettera ai media Ludwig Laisne, padre di Auriane, la ventiduenne di Lione trovata morta il 5 aprile scorso in una chiesetta diroccata a La Salle (Aosta). (Il Messaggero Veneto)

L’ordinanza trae origine da un cumulo di sentenze di condanna divenute irrevocabili per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e porto abusivo di armi, reati commessi a Napoli nel 2017 e Frosinone negli anni 2018 e 2019. (Frosinone News)