Addio alla pizzeria Totò, il nome ora è un brand. “Ma cambiare nome costa caro”

Addio alla pizzeria Totò, il nome ora è un brand. “Ma cambiare nome costa caro”

– Pizzeria ‘Totò’ (con la variante ‘Totò e Peppino’), ristorante ‘A livella’: nelle ultime settimane i titolari dei locali dedicati al principe della risata hanno ricevuto una butta notizia. Lettere legali, vere e proprie diffide a cambiare denominazione. È accaduto a Napoli, ma anche in tante altre città italiane, da Torino a Bologna, da Latina a Porto d’Ascoli. L’iniziativa è partita dagli eredi di Antonio de Curtis, il cui nome diventa così a pieno titolo un brand utilizzabile solo da chi lo possiede (cioè la famiglia) o da chi è autorizzato a farlo. (il Resto del Carlino)

Se ne è parlato anche su altre testate

Le pec dei legali degli eredi di Antonio De Curtis sono arrivate anche a Napoli dopo aver raggiunto più attività in Italia in seguito all’ordinanza cautelare del tribunale di Torino (datata giugno 2023) che concede l’inibitoria di non utilizzare il nome e l’immagine del… (La Repubblica)

I famigliari del defunto attore e comico Totò stanno cercando di tutelarne l'immagine e hanno richiesto il cambio di denominazione per tutti quei locali che usano riferimenti al "principe". (leggo.it)

Gli eredi contro gli abusi a fini commerciali del nome del "principe della risata": multa a chi non è autorizzato. (Avvenire)

Totò, il dilemma di Napoli sul “brand” mentre il nome sparisce da insegne e menu. «È patrimonio di tutti»

La diatriba è di quelle forti e attualissima. Dopo la notizia pubblicata da Il Mattino sulla decisione degli eredi di Totò che, in seguito a un'ingiunzione del Tribunale di Torino secondo cui i familiari possono bloccare l'utilizzo clandestino del nome, è arrivata l'ufficialità: Totò diventa un marchio registrato che impone a locali, ristoranti e pizzerie di fare dietrofront e cancellare da insegne, menu e quant'altro immagini, citazioni e poesie dell'artista. (ilmattino.it)

Elena De Curtis è la nipote di Totò, la figlia di Liliana, impegnata da sempre a raccontare il genio del principe della risata, ma anche a tutelarlo. «Stiamo cercando di tutelare l’immagine di mio nonno, ma quando si è in buona fede un accordo si trova, il problema sono le speculazioni». (ilmessaggero.it)

A Napoli la questione è divisiva, il principe De Curtis è l’emblema della città e della sua arte. Brand sì, brand no. (ilmessaggero.it)