Meningite, un altro caso: ricoverato il marito della donna morta all'inizio del mese

ilGiornale.it SALUTE

Il primo caso di sepsi da meningococco C era stata una 19enne, Veronica Cadei, morta nei primi giorni di dicembre.

A poco più di un mese dalla prima vittima, sul lago d'Iseo è stato evidenziato il quinto caso di meningite.

Le azioni di profilassi per i contatti più stretti sono già state attivate dall'Ats di Bergamo ".

Si erano accesi i riflettori anche sul caso di un 16enne che, però, sarebbe stato affetto più probabilmente, come ricorda il Corriere della Sera, da mengite di tipo B. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altre testate

Sono finora cinque i casi accertati nell’area del Basso Sebino: quattro riconducibili ad un’infezione da meningococco di tipo C, una da tipo B. (PRIMAPRESS) - BERGAMO - Se accertato sarebbe il sesto caso di meningite nel bergamasco. (PrimaPress)

“L’uomo, 54 anni, era stato sottoposto alla profilassi antibiotica precauzionale – spiega Gallera – che però non ha sortito completamente l’effetto auspicato a causa delle sue pregresse fragili condizioni di salute. (Imola Oggi)

Meningite: confermati i genotipi identici (Meningococco C) e ricoverato il marito della 48enne di Predore deceduta lo scorso 3 gennaio. (Giornale di Cremona)

L’assessore conferma il ricovero per infezione da meningococco C, presso l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, del marito della signora di 48 anni deceduta dieci giorni fa. Le azioni precauzionali e preventive sono già state attivate in modo tempestivo. (Varesenews)

L'uomo, 54 anni, era già stato sottoposto a profilassi antibiotica, ma a quanto pare non efficace: le sue condizioni, per fortuna, non sono gravi. Superata la soglia delle 20mila vaccinazioni. “Abbiamo superato le 20mila vaccinazioni somministrate – aggiunge Gallera – In pochi giorni sono state introdotte azioni di prevenzione senza precedenti, a tutela dei cittadini e della salute pubblica”. (BresciaToday)

Un’offerta che prosegue anche nei prossimi giorni negli ambulatori straordinari, nelle scuole superiori, nelle aziende e attraverso i medici di base del territorio”. Le azioni di profilassi per i contatti più stretti sono già state attivate dall’Ats di Bergamo”. (Imola Oggi)