L’angoscia delle famiglie per la sorte degli ostaggi: “Ultima occasione di salvarli”

la Repubblica ESTERI

Di Rossella Tercatin GERUSALEMME — «I nostri cari sono tenuti in ostaggio da Hamas e anche noi siamo prigionieri, di Hamas e del governo israeliano». Il messaggio, dai toni durissimi, è in una nota diramata in serata dal Forum delle Famiglie degli Ostaggi, che ha richiesto con urgenza un incontro con il Primo Ministro Benjamin Netanyahu. Lo strazio della gente che aspetta il ritorno di chi è anco… (la Repubblica)

Su altri media

– Un gruppo di manifestanti ha bloccato questa mattina l’autostrada Ayalon di Tel Aviv, chiedendo alle autorità israeliane un accordo immediato sugli ostaggi.Tenendo in mano un grande striscione con la scritta “O Rafah o gli ostaggi: scegliete la vita”, i manifestanti si sono schierati al centro della carreggiata, bloccando totalmente il traffico. (Agenzia askanews)

I preparativi sono quasi conclusi. Secondo il piano, l'operazione andrà avanti per fasi. (ilGiornale.it)

«Nella notte, gli aerei da combattimento dell'Iaf hanno effettuato un'ondata di attacchi sulle postazioni di Hezbollah nel sud del Libano, in seguito ai ripetuti attacchi del gruppo terroristico nel nord di Israele», ha dichiarato l'esercito. (ilmessaggero.it)

Nel video di quasi 3 minuti, il 23enne israelo-americano Hersh Goldberg-Polin, evidentemente mutilato della mano sinistra, si identifica e chiede al governo israeliano di riportarlo a casa. Hamas ha diffuso un altro dei suoi spietati video volti ad esercitare il più disumano ricatto piscologico sugli israeliani. (israele.net)

Migliaia di manifestanti si sono radunati a Tel Aviv chiedendo azioni più decise per il rilascio di circa 130 ostaggi ancora detenuti a Gaza dopo sei mesi di guerra di Israele contro Hamas. I manifestanti si sono scontrati con la polizia israeliana, che ha eseguito diversi arresti, dopo aver bloccato le strade della città. (La Stampa)

New York Times definisce il bivio a cui si troverebbe il premier Benjamin Netanyahu: una strada porta all’invasione degli ultimi chilometri quadrati nella Striscia, l’altra alla normalizzazione con la monarchia del Golfo. (Corriere della Sera)