Allarme di Confcommercio: il 28% delle imprese che ha riaperto è a rischio chiusura

AGI - Agenzia Italia ECONOMIA

Il rischio dei prestiti per le piccole aziende. Infatti, rileva Confcommercio, solo due quinti delle micro-imprese presenta addetti e, quindi, solo questa frazione avrebbe avuto necessità della CIG in deroga.

Tuttavia, avverte Confcommercio, per molte imprese, concentrate in pochi settori a cominciare dalla filiera turistica, le sfide per la sopravvivenza si combatteranno nei prossimi mesi.

La cassa integrazione appare, invece, sottoutilizzata in ragione della distribuzione delle imprese per numero di addetti schiacciata verso le ditte individuali. (AGI - Agenzia Italia)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Specularmente, il ricorso a ulteriori prestiti è prevedibilmente piuttosto rarefatto. E’ quanto emerge da un’indagine di Confcommercio, in collaborazione con Swg, sullo stato di salute delle imprese a due settimane esatte dalla Fase 2. (ilovepalermocalcio.com - Il Sito dei Tifosi Rosanero)

ANSA Fase 2: riaperte 82% Pmi ma 30% teme chiusura definitiva. - ROMA, 31 MAG - A due settimane dall'avvio della Fase 2, delle quasi 800 mila imprese del commercio e dei servizi che sono potute ripartire, l'82% ha riaperto l'attività: il 94% nell'abbigliamento e calzature, l'86% in altre attività del commercio e dei servizi ma solo il 73% dei bar e ristoranti. (Notizie - MSN Italia)

E’ quanto emerge da un’indagine di Confcommercio, in collaborazione con Swg, sullo stato di salute delle imprese a due settimane esatte dalla Fase 2. Delle quasi 800mila imprese che hanno rialzato la saracinesca il 94% riguarda abbigliamento e calzature, l’86% altre attività del commercio e dei servizi. (Imola Oggi)

Delle quasi 800mila imprese che hanno rialzato la saracinesca il 94% riguarda abbigliamento e calzature, l’86% altre attività del commercio e dei servizi. Oltre la metà delle imprese che hanno riaperto stima una perdita di ricavi che va dal 50 fino ad oltre il 70%. (TeleIschia)

Tra le misure di sostegno, il 44% delle imprese ha beneficiato di indennizzi, come il bonus di 600 euro, ma e' ancora estremamente bassa la quota di chi ha ottenuto prestiti garantiti o fruito della cassa integrazione; e oltre la meta' delle imprese stima una perdita di ricavi che va dal 50 fino ad oltre il 70%. (NewSicilia)

Le note dolenti emergono dall'autovalutazione degli intervistati sul giro d'affari: già nella prima settimana la media dei giudizi si collocava largamente al di sotto della sufficienza. (ilGiornale.it)