Coronavirus, Londra: con una dose di vaccino -80% di ricoveri

Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente SALUTE

Più di 20 milioni di persone hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid-19 nel Regno Unito, cioé più di un terzo della popolazione adulta

È quanto emerso dai dati della Public Health England, raccolti sulle persone di età superiore a 80 anni, confermando dati già emersi in Scozia.

Più di 20 milioni di persone hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid-19 nel Regno Unito, cioé più di un terzo della popolazione adulta. (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)

Su altre testate

Una minore risposta anticorpale negli obesi non vuol dire necessariamente minor efficacia del vaccino. Sarebbe meglio che obesi e sovrappeso (e non) anche dopo la seconda dose non abbassassero la guardia (Investire Oggi)

Partir il 16 marzo infatti la campagna vaccinale per le persone disabili. E ora che dovrebbe partire la ‘terza fase’, quella per i soggetti ‘fragili’, dai disabili ai pazienti oncologici ai cardiopatici e diabetici, è saltata ogni programmazione. (EOS Sistemi avanzati scrl)

Circa il 30% della popolazione britannica ha già ricevuto la prima dose del vaccino, mentre poco più dell’1% è stato sottoposto alla vaccinazione completa. Al momento si è stabilito di utilizzare la dose unica solo per i circa due milioni di guariti dal Covid. (Pickline)

Pfizer invece è l'unico vaccino con reputazione negativa, mentre AstraZeneca registra un valore tendente allo zero a causa del sentiment fortemente contrastante. Per gli italiani, infatti, i vaccini non sono tutti uguali: a influenzare gli orientamenti sono soprattutto la distribuzione e l'efficacia. (Today)

di proseguire e incrementare il piano vaccinale per cercare di completare la vaccinazione della nostra popolazione nel più breve tempo possibile” “Oggi per San Marino è un’altra giornata molto importante – dichiara il Comitato Esecutivo dell’ISS -. (Tribunapoliticaweb SM)

La reputazione delle stesse aziende farmaceutiche ha un impatto importante sulla percezione dei vaccini prodotti (10,3%). Per gli italiani, infatti, i vaccini non sono tutti uguali: a influenzare gli orientamenti sono soprattutto la distribuzione e l’efficacia. (gosalute)