Pensioni, ecco chi potrà smettere di lavorare a 63 anni: il nuovo elenco del governo

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L'Ape sociale è una speciale indennità introdotta per la prima volta dalla legge di Bilancio del 2017 e destinata a specifiche attività lavorative ritenute gravose o logoranti.

La Commissione istituzionale sui lavori gravosi, in un documento del 16 settembre 2021, ha ampliato l'elenco delle professioni gravose dalle 63 attuali alle 207 potenziali del 2022.

L'Ape, erogata dall'Inps, interessa attualmente 15 categorie di lavori considerati gravosi, con l'obiettivo di accompagnare chi li esercita all'età pensionabile. (Liberoquotidiano.it)

Su altri media

Su quanto prende di pensione chi esce con Quota 100, inoltre, il calcolo viene effettuato con le regole che sono già in vigore Vediamo quanto prende di pensione chi esce con la Quota 100: calcolo e brochure Inps. (InvestireOggi.it)

Ma chi andrà in pensione a 63 anni? Si allarga la platea dei beneficiari dell’uscita dal lavoro a 63 anni: la Commissione per i lavori gravosi ha infatti individuato delle nuove mansioni che presentano un indice combinato di malattie professionali e infortuni sopra la media. (La Legge per Tutti)

Quindi, possono accedere alla RITA con 57 anni di età, solo se rispettano determinati requisiti. Pensione a 57 anni se disoccupato. Un Lettore ha inviato il suo quesito agli Esperti di InformazioneOggi tramite la mail: esperto. (Informazione Oggi)

Resta ancora poco tempo per avanzare domanda di esonero contributi all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps). Per avvalersi dell’esonero dei contributi occorre peraltro essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali (DURC – Documento Unico di Regolarità Contributiva). (MetaNews)

Martedì 21 Settembre 2021, 16:19 - Ultimo aggiornamento: 16:29. Dai bidelli, ai tassisti, dai falegnami ai commessi, passando per i saldatori. Sono in tutto 27 le categorie che potrebbero rientrare nella nuova "Super ape sociale", la riforma prevista entro fine anno per l'uscita anticipata dei lavoratori occupati in mansioni usuranti. (ilmessaggero.it)

Un provvedimento che non ha avuto il successo sperato, visto che dal 2017 al 2020 ha riguardato appena 4.300 lavoratori. Sarà poi il governo, con i ministri dell'Economia Daniele Franco e del Lavoro Andrea Orlando, ad avere l'ultima parola su quali lavori inserire nella lista dei mestieri usuranti (Panorama)