«La mia Concordia e la telefonata di De Falco a Schettino: ho fatto tutto per Dayana»

Corriere Fiorentino INTERNO

Ma non che le stia ascoltando ma che qualcuno – vale a dire Schettino – risponda a quel modo a un signore che, seppi in quel momento, si chiamava Gregorio De Falco

Poi ho fatto la cosa più ovvia, quella che tutti avrebbero fatto: l’ho inserita nel computer.

Non mi disse neppure pronto, ma solo «Vai all’isola del Giglio, muoviti: c’è stato un naufragio».

Del tempo – poi – non ho mai parlato quando in altri sedi mi hanno chiesto che cosa avessi fatto quella mattina. (Corriere Fiorentino)

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In occasione del decennale del naufragio della Costa Concordia il Tribunale di Grosseto organizza la giornata commemorativa: "Per non dimenticare". La commemorazione prevederà una sessione mattutina ed una pomeridiana, la prima sarà dedicata agli studenti delle superiori e agli studenti universitari. (La Nazione)

E quando, qualche anno fa, sono tornati a trovarmi alcuni di quei bambini, nel frattempo diventati grandicelli, mi sono commossa». Però tanti anni dopo, quando c’è stato il naufragio della Concordia, ho vissuto un altro dramma, ancora più forte se possibile». (Avvenire)

I suoi resti sono stati ritrovati quando il relitto era in corso di smantellamento al porto di Genova Condividi. "So da amici, da racconti delle persone che ho conosciuto, che lui si è messo ad aiutare le altre persone a salire sulle scialuppe, a salvarsi". (Sky Tg24 )

Il primo cittadino sta pianificando quella che dovrà essere una commemorazione, per il decimo anno dalla tragedia, sobria e che dia lo spunto affinchè un incidente del genere non capiti più Il primo cittadino sta pianificando quella che dovrà essere una commemorazione,. (LA NAZIONE)

In sintesi, la procedura andava cominciata subito e invece si attesero 45 minuti e la mia richiesta. Quando vanno via tutti proviamo e proviamo a chiamarli via telefono e solo dopo diversi tentativi ci viene detto che il comandante coordinava i soccorsi dalle scialuppe (ilGiornale.it)

Un’altra lezione che abbiamo imparato è dal punto di vista tecnico: c’erano 4200 persone a bordo della Concordia in difficoltà contro le 800 persone dell’isola disposti ad acccoglierli Ecco cosa avrebbe potuto fare il comandante tornando a bordo della nave. (LA NAZIONE)