Salvini, il ministro dell'esclusione

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Collettiva.it Stefano Iucci Prima le classi differenziali di Valditara ora il ministro Salvini che propone di ridurre dal 30 al 20% la percentuale massima di alunni migranti nelle classi. E sempre, ovviamente, con la scusa dell’inclusione. Singolare davvero: ogni volta si “esclude” facendo finta di accogliere. D’altra parte il duo è affiatato: si ricorderà che il ministro dell’Istruzione aveva scelto proprio Salvini per la presentazione romana del suo libro – La scuola dei talenti –, fortemente contestata da una parte del pubblico della libreria Mondadori. (FLC CGIL)

La notizia riportata su altri giornali

"Se si è d'accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani, se studieranno in modo potenziato l'italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l'arte, la musica italiana, se i genitori saranno coinvolti pure loro nell'apprendimento della lingua e della cultura italiana e se non vivranno in comunità separate. (Tiscali Notizie)

A scriverlo sui social è il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. "L'inclusione può avvenire assimilando i nuovi arrivati sui valori fondamentali, quelli che sono racchiusi nella Costituzione e che appartengono alla identità di chi accoglie, oppure realizzando la società del melting pot, dove ognuno pensa e fa ciò che vuole. (il Resto del Carlino)

Matteo Salvini, da giorni, è schierato in prima fila contro una scuola di Pioltello, vicino Milano, che ha deciso di restare chiusa nella giornata dell’imminente fine del Ramadan, mese sacro per i musulmani. (Virgilio Notizie)