Covid: Speranza, ridurre numero no vax per allentare pressione su ospedali

LaPresse INTERNO

Lo dice il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso del question time.

Roma, 12 gen. (LaPresse) – L’obbligo vaccinale per gli over 50 è stato deciso per “ridurre l’area dei non vaccinati che sono esposti alla malattia grave e allentare così la pressione sugli ospedali”.

A oggi in Italia il numero dei non vaccinati in Italia “è del 10% ma rappresentano i 2/3 dei ricoverati in terapia intensiva e il 50% dei ricoverati nei reparti”, aggiunge

(LaPresse)

Ne parlano anche altri giornali

«L'Assistance publique - Hôpitaux de Paris, il consorzio pubblico degli ospedali universitari dell'area della capitale francese, ha reso pubblici i primi dati sui ricoveri per variante Omicron Altro punto importante, la terza dose protegge ancora ampiamente dai rischi delle forme gravi, comprese quelle legate a Omicron. (Il Gazzettino)

Ecco perché è fondamentale insistere sulle vaccinazioni». «Dati provenienti dal Regno Unito e riguardanti la variante Omicron ci dicono che con la dose booster l'efficacia vaccinale è dell'88% mentre quella del ciclo vaccinale primario è del 65%. (Quotidiano di Puglia)

“Secondo uno studio riguardante il Sudafrica – ha spiegato Locatelli -, i morti per la variante Omicron nel Paese sono stati 256, in larga maggioranza di over 60 a conferma di come il fattore età abbia un sua evidente incidenza“. (EOS Sistemi avanzati scrl)

Lo ha precisato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, nel suo intervento alla conferenza stampa sugli ultimi provvedimenti anti Covid adottati dal governo. (TgVerona)

L’epidemiologo, in ogni caso, si interroga sull’opportunità di una dose ad hoc per la variante sudafricana: “Ema sta ragionando con le aziende: ha senso vaccinare per Omicron in primavera quando ormai l’ondata sarà passata? Allora – conclude Lopalco – meglio impegnarsi per mettere a punto dei vaccini polivalenti (Dire)

Di quest’ultimo aspetto ha parlato anche l’epidemiologo Thibault Fiolet in un’intervista a LCI ripresa dal Messaggero: “Secondo l’ultima analisi di Public Health England, l’efficacia della dose di richiamo diminuisce poco dopo dieci settimane“, ha detto. (Telemia)