Torino, lotta alle sigarette. Non si potrà più fumare all'aperto

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Gazzetta del Sud INTERNO

A Torino non si potrà più fumare all’aperto a una distanza inferiore di cinque metri da altre persone senza il loro consenso esplicito . Il divieto vale in ogni caso in presenza di bambini o di donne in gravidanza. A deciderlo, il Consiglio comunale che oggi ha approvato «la distanza di cortesia per i fumatori». La delibera approvata modifica il Regolamento di Polizia urbana e ricorda che «alcune città italiane hanno già vietato di fumare nei parchi mentre a Torino è vigente il divieto nelle aree gioco». (Gazzetta del Sud)

Ne parlano anche altri giornali

Il consiglio comunale di Torino ha approvato una delibera per introdurre il divieto di fumare all’aperto. In altre parole, non si potrà fumare in qualsiasi luogo all’aperto a una distanza minore di cinque metri da altre persone, a meno di avere chiesto e ottenuto il loro consenso. (Open)

Il divieto di fumare all'aperto a una distanza inferiore ai 5 metri da altre persone, introdotta a Torino, "é una norma di buon senso e rispetto degli altri. Si tratta di rispettare coloro che non fumano ed è un modo anche per promuovere un cultura del rispetto reciproco". (Il Messaggero Veneto)

Nella giornata di ieri, il Consiglio comunale della Città di Torino ha infatti approvato la nuova delibera in materia di fumo e sigarette. La delibera del Consiglio comunale modifica il Regolamento di Polizia urbana numero 221 e ricorda che alcune città italiane hanno già vietato di fumare nei parchi mentre a Torino è vigente il divieto nelle aree gioco. (Guida Torino)

Il comune ha definito il divieto una “distanza di cortesia per i fumatori”. (Il Fatto Quotidiano)

A stabilirlo è una delibera di modifica del Regolamento, approvata dal Consiglio comunale del capoluogo piemontese, che prevede il divieto di fumare all’aperto, salvo 5 metri di distanza da altre persone o esplicito consenso. (Lo Zoo di 105)

Sono diversi gli Stati che negli anni hanno deciso di mettere in atto misure sempre più stringenti per tutelare la salute dei fumatori, cercando di scoraggiare la loro abitudine, e delle altre persone, diminuendo la possibilità di incorrere in situazioni di fumo passivo. (ilGiornale.it)