UniTrento: dal microbioma nuove tecnologie per le malattie genetiche

Condividi questo articolo Pubblicità Lei guida un laboratorio che sviluppa tecnologie avanzate per l’editing genetico e la loro applicazione per la cura delle malattie. Lui uno di metagenomica, in cui studia la diversità e le caratteristiche del microbioma umano e il suo ruolo nella salute. Hanno unito le rispettive competenze per far avanzare le terapie dedicate alle malattie genetiche. Un’intuizione che all’Università di Trento ha portato a individuare in un batterio dell’intestino nuove molecole di Crispr-Cas9 che potrebbe avere sviluppo clinico nel trattamento di malattie genetiche incluse quelle dell’occhio, come la retinite pigmentosa, attraverso iniezioni sottoretina. (la VOCE del TRENTINO)

Ne parlano anche altre testate

«Credo non ci sia il modo migliore per celebrare questa giornata. Abbiamo una nuova straordinaria opportunità terapeutica destinata ai pazienti talassemici». (L'Unione Sarda.it)

La novità è di quelle che cambiano la vita dei malati di talassemia e anemia falciforme. Perché grazie alle “forbici molecolari” si può guarire definitivamente da queste malattie, visto che i risultati di due studi internazionali, che hanno coinvolto l’ospedale Bambino Gesù di Roma, pubblicati sul New England Journal of Medicine, dimostrano come il 91% dei pazienti talassemici ha raggiunto l’indipendenza trasfusionale e il 97% di quelli con anemia falciforme è libero da crisi vaso occlusive per 12 mesi consecutivi. (Avvenire)

Savona/Genova/Pietra Ligure. Oggi, mercoledì 8 maggio, è la giornata mondiale della Thalassemia, una patologia genetica ereditaria che coinvolge l'emoglobina nel sangue. (IVG.it)

Abbiamo una nuova straordinaria opportunità terapeutica destinata ai pazienti talassemici». Da Francoforte, dove partecipa a un congresso, arriva sino alla Sardegna l’entusiasmo di Franco Locatelli, oncoematologo dell’ospedale Bambino Gesù, coordinatore dello studio sulla talassemia, di cui oggi si celebra la giornata mondiale. (L'Unione Sarda.it)

Malattie genetiche, l'Università di Trento scopre una collezione di strumenti molecolari per riscrivere il dna che potrebbe contribuire ad accelerare le terapie Lo studio sulla nuova "forbice molecolare" è stato coordinato da Anna Cereseto e Nicola Segata dell’Università di Trento in collaborazione con alcune realtà italiane e internazionali: l'intuizione ha portato a individuare in un batterio dell’intestino nuove molecole di Crispr-Cas9 che potrebbe avere sviluppo clinico nel trattamento delle malattie genetiche (il Dolomiti)

La terapia CRISPR-Cas9, basata sulla tecnologia di editing genomico, destinata alle persone con talassemia di età superiore ai 12 anni è stata approvata sia dall’FDA (Food and drug administration) che dall’EMA – Agenzia Europea del Farmaco, ma non ancora in Italia, nonostante i risultati molto promettenti. (Osservatorio Malattie Rare)