Chi mente nel giallo delle mail post mortem di David Rossi?

La Stampa INTERNO

L’ultimo giallo sulla morte di David Rossi, manager della comunicazione del Montepaschi di Siena, precipitato da una finestra della banca la sera del 6 marzo 2013, riguarda le due mail in cui manifestava il proposito di suicidarsi.

Secondo una perizia della polizia postale di Genova rilanciata da Carmelo Miceli, avvocato della vedova Antonella Tognazzi, le mail risulterebbero create il 7 marzo, ovvero quando Rossi era già morto

(La Stampa)

Se ne è parlato anche su altre testate

Nastasi, secondo la testimonianza del colonnello Pasquale Aglieco, l’ex comandante provinciale di Siena, avrebbe sostanzialmente inquinato la scena del crimine «La questione delle mail inviate da Rossi sarà affrontata sempre dal Ris», ha precisato Zanettin dopo aver appreso della circostanza riportata dall’Espresso. (Il Riformista)

Carmelo Miceli, avvocato della famiglia di David Rossi. Questi è stato trovato senza vita la sera del 6 marzo 2013, dopo essere caduto da una finestra della sede centrale di Mps in piazza Salimbeni. (Giornale di Sicilia)

L’iPad di Rossi è stato acceso e connesso per la ricezione o l’invio di posta elettronica fino al 7 marzo alle ore 2 Si arricchisce di nuove dettagli l’inchiesta relativa alla morte di David Rossi, l’ex capo comunicazione di Monte dei Paschi di Siena deceduto dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013. (Open)

Ma proprio sulle mail scambiate il 4 marzo da Rossi e Viola c’è un altro giallo. Viola risponde alle 13,45: «Mandami mail». (L'Espresso)

Intanto emerge che l'email in cui Rossi annunciava il suo suicidio sarebbe stata «creata dopo la sua morte» Il Csm finora non ha autorizzato alcun magistrato di ruolo a svolgere questa attività di consulenza a favore della commissione». (ilgazzettino.it)

"C’è una perizia in corso – aggiunge sul tema Zanettin –, è stato di recente aggiunto un quesito relativo alla telefonata ricevuta dal cellulare di Rossi dopo la sua morte da parte di Daniela Santanché". (LA NAZIONE)