Il Recovery Fund per l'Italia è un gioco delle tre carte. In Germania lo ammettono candidamente

L'AntiDiplomatico ESTERI

Al contrario: hanno contribuito con €125b alle garanzie per i paesi più malmessi della eurozona.

Non sono vittime della loro incapacità come l'etica protestante vorrebbe farci credere, ma di un sistema che li penalizza.

Ecco qui la prima: "Nella crisi dell'euro, i mutevoli governi romani non hanno mai ricevuto un solo centesimo di aiuto.

Di Giuseppe MasalaSul Frankfurter Allgemeine Zeitung del 31 maggio è stato pubblicato questo interessante articolo dal titolo “Italia ufficiale pagatore”. (L'AntiDiplomatico)

Se ne è parlato anche su altri media

Il rischio di vedere un'impennata della disoccupazione in Europa si affaccia in collegio solo il 18 marzo, quando i commissari sottolineano gli "sforzi che devono essere fatti per prevenire la disoccupazione di massa nell'Unione". (Adnkronos)

"L'Ue ha attivato il suo meccanismo di crisi già in gennaio. Lo ha detto il commissario responsabile della gestione delle crisi, Janez Lenarcic, durante una conferenza stampa. (Sky Tg24 )

Leggendo i piè di pagina saltano fuori quelle che il Corriere della Sera definisce vere e proprie sorprese. E così - prosegue il quotidiano di Luciano Fontana - prima l'Italia riuscirà a presentare piani dettagliati, credibili e operativi sulla transizione ecologica o sul digitale, prima otterrà i fondi del Recovery Plan. (Liberoquotidiano.it)

Probabilmente, "è stato solo il dramma italiano" che ha impedito alla Germania trovarsi in una situazione simile nella crisi del coronavirus. Al contrario, l'Italia ha contribuito con 125 miliardi di euro alle garanzie per i Paesi più indebitati dell'Unione monetaria. (EuropaToday)

“Abbiamo una settimana importante di fronte per il coordinamento di ulteriori aperture con gli Stati membri. La Commissione europea può continuare ad essere un buon amministratore, ma occorre che tutti camminino e non corrano”. (Ticinonews.ch)