Le ultime parole di Fabrizio, detenuto schizofrenico, prima del suicidio al carcere di Torino: «Papi, ogni tanto mi sembra di non farcela»

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Ha chiamato suo padre, domenica scorsa. La stessa persona che ha accoltellato durante una delle sue crisi psicotiche. E poi, dopo quella chiamata, Fabrizio Alvaro Nunez Sanchez, 31 anni, detenuto affetto da una grave forma di schizofrenia, si è tolto la vita. Lo hanno trovato impiccato con un lenzuolo nella sua cella nel carcere Vallette di Torino. Ottava sezione. Ma, come riporta Repubblica Torino, Fabrizio non doveva stare lì. (Open)

Ne parlano anche altre testate

La salute mentale in carcere Ma che cosa ci faceva in prigione Alvaro Fabrizio Nuñez Sanchez, detenuto di 31 anni, affetto da gravi patologie psichiatriche, suicidatosi nel carcere di Lorusso e Cutugno, a Torino, lo scorso 24 marzo? Niente, assolutamente niente. (LA NAZIONE)

La denuncia arriva dal Segretario Generale dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci che dichiara: “Siamo fuori controllo in tutte le carceri del distretto e italiane, peggio del Far West, il sovraffollamento è spaventoso, ad esempio, nel carcere di Torino: a fronte di una capienza di circa 1090 detenuti sono presenti circa 1500 detenuti. (TorinOggi.it)

Dopo il suicidio in carcere del 31enne di origini equadoregne Fabrizio Alvaro Nunez nella sua cella del carcere – dove non avrebbe dovuto stare visto che a novembre era stato deciso il suo trasferimento in una Rems - la situazione nell’istituto penitenziario di Torino sta diventando esplosiva. (La Stampa)

Fabrizio Alvaro Nunez Sanchez, arrestato per tentato omicidio per aver accoltellato il padre, era detenuto nel carcere Lorusso e Cutugno, del capoluogo piemontese. (La Repubblica)

“Nella giornata di ieri, verso le 15, un detenuto italiano ristretto presso la VI Sezione del Padiglione A ha colpito con un violentissimo pugno al volto ad un agente per futili motivi. (TorinOggi.it)

Sembra scricchiolare il rapporto tra il sottosegretario alla Giustizia con delega alla polizia penitenziaria, Andrea Delmastro, e alcune organizzazioni sindacali del corpo. L’attacco arriva infatti da Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria). (La Provincia di Biella)