Autonomia differenziata, per Venuti (Ali Sicilia) è una riforma pericolosa e da contrastare

Tp24 SALUTE

/03/2024 14:00:00 Una riforma "pericolosa", che trasforma l'Italia "in una somma di microstati autonomi e in concorrenza tra loro e con lo Stato": un ddl che "avvantaggia i territori più ricchi" e che "consolida i già gravi divari territoriali". È il giudizio espresso da Ali (Autonomie locali italiane) Sicilia nei confronti del disegno di legge sull'autonomia differenziata che ha ottenuto l'ok del Senato (Tp24)

La notizia riportata su altri media

Tra i temi trattati i tempi di attesa, le risorse, l’integrazione pubblico-privato e la valorizzazione del personale al centro del dibattito tra istituzioni, cittadini e imprese; i risultati mostrano un drastico calo di fiducia nella sanità pubblica. (Il Giornale d'Italia)

Nell’ultimo decennio, la sanità in Sicilia ha affrontato una serie di sfide che hanno reso evidente il divario esistente tra il Sud e il Nord Italia. La strada verso il raggiungimento degli obiettivi della Missione Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il pieno adempimento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) sembra essere in salita, con il rischio che la situazione possa peggiorare nel medio e lungo termine. (SiracusaPress)

Sul tema la Fondazione The Bridge ha elaborato uno studio accurato. (Tecnomedicina)

Il Ddl Calderoli sull'autonomia differenziata, approvato al Senato e ora in discussione alla Camera, potrebbe segnare un punto di non ritorno nell'equità dell'assistenza sanitaria tra le Regioni italiane in un contesto caratterizzato dalla grave crisi di sostenibilità del Servizio sanitario nazionale (Ssn). (Tiscali Notizie)

Chiorazzo (Basilicata Casa Comune): il colpo di grazia arriverà dall’autonomia differenziata. Di seguito la nota integrale. La Basilicata, grazie anche all’incapacità del governo Bardi, vive una situazione critica nel suo sistema sanitario, caratterizzato da una serie di problemi che richiedono un’azione immediata e risolutiva. (Sassilive.it)

CATANZARO – In Calabria, l’analisi degli adempimenti Lea, le prestazioni sanitarie che la Regione deve garantire ai cittadini gratuitamente o attraverso il pagamento di un ticket, dimostra che nel decennio 2010-2019 la percentuale cumulativa totale di adempimento è del 59,9% (media Italia 75,7%): ovvero il 40,1% delle risorse assegnate nel periodo 2010-2019 non ha prodotto servizi per i cittadini. (Quotidiano online)