Peso, entropia e caso secondo Richard Serra

Nato a San Francisco il 2 novembre 1938, Richard Serra amava ricordare un evento saliente, vissuto da bambino. All’età di quattro anni si appresta a percorrere il Golden Gate Bridge. Deve raggiungere il cantiere navale dove il padre lavora come tubista. Giunto sul posto, davanti ai suoi occhi scorge una petroliera pronta per il varo. L’impatto è intenso. Indimenticabile. Ai suoi occhi di bambino quella massa di ferro somiglia a un grattacielo posato su un fianco. (Il Manifesto)

Se ne è parlato anche su altre testate

Protagonista indiscusso dell’arte contemporanea del secolo scorso, gigante del minimalismo, lo scultore statunitense che amava lavorare su operazioni kolossal in metal e site specific si è spento nella sua casa di Orient, New York, il 26 marzo a 85 anni a causa di una polmonite. (ilmattino.it)

Era il 2004 e mi trovavo a Napoli. Il grande scultore è venuto a mancare e, ricevuta la notizia, immediatamente mi è tornata alla memoria questa sua realizzazione costituita di acciaio forgiato e dal peso di decine di tonnellate. (L'HuffPost)

Nato a San Francisco, Serra è morto di polmonite a 85 anni nella sua casa di Orient a Long Island. Le sue opere avevano la scala dei templi antichi, l’inscrutabilità di monumenti misteriosi come Stonehenge. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ancora sangue sulle strade del tarantino. Una scia che sembra non arrestarsi e che miete sempre più vittime tra i giovani. Ieri sera si è verificato l'ennesimo incidente mortale sulla strada comunale “Luogovivo”, a Leporano, dove a perdere la vita è stato un ragazzino di soli 16 anni. (Tarantini Time Quotidiano)

Noto al grande pubblico per le sue imponenti opere in metallo, Serra ha riformulato i codici della scultura e dello spazio, creando ambienti immersivi e coinvolgenti come The Matter of Time, realizzata con 1.034 tonnellate di acciaio ossidato e ospitato in maniera permanente nella sala principale del Museo Guggenheim di Bilbao. (Artribune)

Giganteschi totem nel deserto del Qatar, o muri che dividevano le piazze statunitensi, o i labirinti e le spirali: come quelli tuttora visitabile al Guggenheim di Bilbao, o al LACMA di Los Angeles, e quello che, nel 2003 e 2004, ha occupato il centro di piazza Plebiscito a Napoli. (Rivista Studio)