Assange incassa una vittoria: "Appello contro l'estradizione"

Assange incassa una vittoria: Appello contro l'estradizione
ilGiornale.it ESTERI

Non è un passo decisivo ma comunque un importante successo parziale, all'interno di una saga umana e giudiziaria che sembra infinita. Ieri l'Alta Corte di Londra ha deciso che l'attivista australiano, fondatore di Wikileaks, ha diritto a un nuovo appello sulla richiesta di estrazione avanzata dagli Stati Uniti e già approvata dal governo britannico. Un rinvio, per adesso, che con il rischio concreto di finire in carcere negli Usa sa di vittoria, almeno parziale. (ilGiornale.it)

Su altre testate

L’Alta Corte di Londra ha deciso che il fondatore di WikiLeaks ha diritto a presentare un nuovo appello contro la decisione di estradarlo negli Starti Uniti. Là pende sul giornalista australiano il rischio di una condanna a 175 anni di detenzione in un carcere speciale per il reato di spionaggio. (il manifesto)

La giornata, tersa e luminosa, autorizzava a presagirlo. Quando, davanti alla sede dell’Alta Corte, sullo Strand, viene finalmente data la notizia che Julian Assange potrà finalmente ricorrere in appello contro l’estradizione negli Usa, le centinaia di suoi sostenitori si abbandonano alla gioia mista a sollievo. (il manifesto)

Julian Assange potrà sfidare la richiesta di estradizione degli Stati Uniti in un appello alla High Court del Regno Unito. A stabilirlo sono stati i giudici Victoria Sharp e Justice Johnson in un’udienza che si è tenuta ieri mattina a Londra alla High Court ed è durata poco più di due ore. (Il Fatto Quotidiano)

Assange respira: potrà fare appello per scongiurare l'estradizione negli Stati Uniti

Questa ipotesi prende corpo a fronte dei problemi di salute del giornalista, non solo per il periodo trascorso in detenzione, ma pure per quello precedente da rifugiato politico in un'angusta camera dell'ambasciata dell'Ecuador nella capitale del Regno. (Corriere del Ticino)

L'opera è stata realizzata dall'artista Davide Mormino. Mentre a Londra prosegue la vicenda giudiziaria di Julian Assange con l'udienza tenutasi lunedì 20 maggio, a Milano gli attivisti si sono riuniti per dare voce ancora una volta alla storia del fondatore di Wikileaks (MilanoToday.it)

Lo hanno deciso i giudici dell'Alta Corte britannica. I giudici britannici hanno infatti riconosciuto che non sono infondate le preoccupazioni della difesa di Assange per la quale il giornalista negli Stati Uniti corre il serio rischio di avere un processo non equo. (Il Dubbio)