Haiti, sale a 1.941 il numero delle vittime per il terremoto. E crescono i timori per la tempesta tropicale

Corriere della Sera ESTERI

«La gente è devastata da tanta sofferenza - racconta al Sir Clara Zampaglione, operatrice di Caritas italiana ad Haiti -

I dipartimenti più colpiti sono Grande-Anse (diocesi di Je’re’mie), del Sud (diocesi di Les Cayes) e di Nippes (diocesi di Anse-a’-Veau-Miragoane).

Ed è allarme per l’arrivo di Grace. Il bilancio provvisorio del terremoto di magnitudo 7.2 che sabato 14 agosto ha colpito il sud-ovest di Haiti sabato è salito a 1.941 morti e oltre 9.900 feriti. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

Tutta la regione di Jérémie è sotto l'acqua e sotto il vento”. “La situazione ad Haiti, dopo il terribile terremoto di sabato mattina, purtroppo è precipitata in queste ultime ore. (TargatoCn.it)

L'ufficio del premier ad interim, Ariel Henry, ha sottolineato che la situazione umanitaria ad Haiti è "molto preoccupante".Save the Children lancia l'allarme: disperato bisogno di cibo e riparo per i bambini. (Rai News)

Altri aspettano denaro dall'estero, un pilastro dell'economia di Haiti anche prima del terremoto Si sono aggiunti 25 centimetri di pioggia alla devastazione portata dal terremoto di sabato ad Haiti, che ha colpito soprattutto il sud-ovest: le città di Les Cayes e Jeremie, il dipartimento di Nippe. (Euronews Italiano)

Secondo la stima dell'Unicef, gli haitiani colpiti dal sisma sono circa un milione e 200.000, tra i quali 540.000 bambini. Sulle rovine del terremoto si è abbattuta la tempesta Grace. (la Repubblica)

La situazione della popolazione. Le Organizzazioni che sono sul campo, tra cui i nostri operatori, stanno facendo di tutto per raggiungere il maggior numero di persone ma c’è bisogno di più rifornimenti. (Save the Children Italia)

Con il passare delle ore i soccorritori stanno perdendo le speranze di trovare ancora in vita fra le macerie qualcuna delle 300-400 persone, fra cui molti bambini, che ufficialmente vengono contabilizzate come dispersi. (Corriere del Ticino)