Mps-UniCredit: fine dei giochi, a Draghi ora tocca pregare l’Ue. Banco BPM Winner in Borsa, Orcel ha le mani libere

Finanzaonline.com ECONOMIA

Già Reuters aveva riportato nelle ore precedenti che il Tesoro avrebbe considerato le richieste di Orcel fin troppo punitive per i contribuenti italiani.

E se invece la grana Mps toccasse ora proprio a Banco BPM (non è certo la prima volta che ne parla)?

Mps-UniCredit: Banco BPM winner in Borsa, per Monte torna opzione spezzatino?

Ma l’opzione di una vendita di Mps a una banca estera sembra impraticabile, soprattutto per le gestione delle ricadute sociali

L’ipotesi ‘spezzatino’ di Mps tornerebbe quindi sul tavolo, sebbene la giudichiamo complessa sia tecnicamente che dal punto di vista politico. (Finanzaonline.com)

Se ne è parlato anche su altre testate

(LaPresse) – “Ma è mai possibile che a sinistra nessuno chieda scusa pubblicamente per il disastro del Monte dei Paschi di Siena causato dalle classi dirigenti del PC, del PDS e del PD, senza esclusione di nessuno dei protagonisti antichi e recenti della sinistra italiana? Anche la commissione d’inchiesta sulle banche mi chiedo che cosa ci sta a fare in Parlamento se non mette sul banco degli imputati tutti gli esponenti della sinistra italiana responsabili di questo scandalo che sembra non avere fine”. (LaPresse)

Il ministero di Via XX Settembre aveva l’obiettivo di uscire da Mps entro fine anno in linea con gli accordi presi nel 2017 a Bruxelles. Giovedì presenta i conti trimestrali e Orcel spiegherà le sue ragioni al mercato, presso il quale gode di grande credibilità (Corriere della Sera)

Tre gli scenari che si prospettano: modello stand-alone, ricerca di nuovi acquirenti ( Banco Bpm, Bper Banca, Bnp Paribas, Credit Agricole, Bbva, ipotesi ritenuta improbabile dai più), ritorno al tavolo delle trattative con Unicredit. (Milano Finanza)

Ora il premier deve usare la sua credibilità europea per una battaglia di retroguardia: comprare più tempo per privatizzare la banca È il fallimento di un gruppo di potere, legato prima al Partito comunista e poi al Partito democratico toscano. (Nicola Porro)

Al rialzo, un pronto recupero di 11,50 euro potrà allentare l’attuale pressione negativa Avvio di settimana pesante per Unicredit, che ha esordito con un ampio gap down, ben di sotto del supporto di breve a 11,50 euro: il titolo ha dato così sfogo alla dinamica ribassista che si era sviluppata nelle ultime sedute, arrivando subito a un passo dal successivo sostegno psicologico posto a quota 11. (Milano Finanza)