Decreto Agricoltura, il Quirinale stoppa il ministro Lollobrigida

il manifesto INTERNO

Il decreto legge sull’agricoltura del ministro, e primo cognato d’Italia, Francesco Lollobrigida non passa al vaglio della presidenza della Repubblica. Non lo fa, almeno, con il testo che è stato votato lunedì sera, durante un serratissimo Consiglio dei ministri, al termine di un braccio di ferro tra il cognato di Giorgia Meloni e il titolare dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin di Forza Italia. (il manifesto)

La notizia riportata su altre testate

Il governo non sembra avere mai avuto intenzione davvero di vietare i progetti per l’agrivoltaico, quelli che combinano la presenza di pannelli solari con l’attività agricola, ma solo di impedire la trasformazione di terreni agricoli produttivi in parchi fotovoltaici. (Avvenire)

I motivi dello stop Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parrebbe intenzionato a non firmare il decreto-legge “Agricoltura”, detto anche decreto-legge “Lollobrigida”, dal nome del ministro proponente, contenente una serie di misure nel settore agricolo, la più importante delle quali è il blocco degli espropri dei terreni agricoli per il loro uso come campi fotovoltaici. (Nicola Porro)

A iniziare da Alessandra Scognamiglio, presidente di Aias. Su decreto agricoltura – su cui c’è già uno stop del presidente Mattarella – e agrovoltaico abbiamo sentito alcuni protagonisti della filiera. (Vaielettrico.it)

Confagricoltura Viterbo-Rieti esprime apprezzamento per il continuo impegno del governo a sostegno della capacità produttiva delle imprese agricole, frutto dell’ascolto delle nostre istanze, ed è pronta a collaborare per la fase di attuazione delle misure annunciate. (Rieti Life)

Giornata di formazione anche per Coldiretti Treviso che ha partecipato con oltre duecentocinquanta operatori del Centro di Assistenza in Agricoltura (CAA) di Coldiretti Veneto. (Qdpnews.it - notizie online dell'Alta Marca Trevigiana)

Quindi sostanzialmente c’è stato un periodo di installazione selvaggia di pannelli sui nostri terreni, talvolta togliendo la possibilità agli agricoltori, di svolgere quelle attività agricole con o senza animali per la continuità alimentare. (IlGiunco.net)