Di Maio fuori, Di Battista dentro: come cambierebbe il M5s di Conte con il limite di due mandati

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E che molto volentieri gradirebbero una cancellazione o un'eccezione al limite di due mandati che li mette fuorigioco per le prossime elezioni.

Anche se una via d'uscita sembra essere già scritta: quella della consultazione degli iscritti.

Dove un governista come Di Maio potrebbe essere costretto a passare la mano a un barricadero come Di Battista

Dopo il battesimo di fuoco dell'intervista a DiMartedì l'ex premier deve affrontare la questione più spinosa: quella del limite dei due mandati. (Today.it)

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Non tutti, però, la pensano allo stesso modo e, anzi, all'interno del partito di Beppe Grillo il pressing su Conte per far cadere il veto del doppio mandato è sempre più forte. (la Repubblica)

Quest’ultimo sarà infatti chiamato a gestire, come primo azionista della maggioranza Draghi, l’immenso effluvio di denari che arriveranno dalla Ue tramite il Recovery Fund e il post parla di soldi e finanza etica. (LA NOTIZIA)

Osserva il direttore di Libero che "sui quattro-cinque temi oggi sensibili Giuseppe Conte non ha risposto, non perché non sa cosa fare ma perché non può fare. E adesso, con Conte, dice ancora la Morani, "la loro natura cambia, devono capire se l'approccio più moderato sarà apprezzato dagli elettori". (Liberoquotidiano.it)

“Non sarà un partito moderato, ma parleremo all’elettorato moderato, il che è un concetto molto diverso”, ha spiegato ieri sera a Di Martedì, nel tentativo di sfuggire comunicativamente alle ironie degli avversari politici. (L'HuffPost)

Da una parte l’esigenza di dare una struttura differente all’interno del M5S, dall’altra la necessità di imprimere un cambio di passo notevole ai pentastellati. Secondo quanto risulta a La Notizia, sono ormai ben pochi i parlamentari M5S nelle due commissioni Ambiente che vedono il ministro Roberto Cingolani (nella foto) di buon occhio. (LA NOTIZIA)