Investimenti, controlli e tariffe più basse: così i vertici cercano di salvare Autostrade

La Stampa INTERNO

Il piano di rilancio. La carta che potrebbe effettivamente salvare Atlantia e Autostrade dal disastro della revoca della concessione è forse un’altra: l’apertura dell’azienda ad una riduzione delle tariffe per chi viaggia.

Quella prevista dalla convenzione contempla la possibilità di un ripensamento dopo un contraddittorio di due mesi.

Quale sarà l’esito delle contorsioni interne al governo sulla concessione di Autostrade?

Il piano industriale 2020-2023 promette essenzialmente due novità: un forte aumento del piano di investimenti e una radicale riorganizzazione dei controlli sulla rete. (La Stampa)

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Dunque, per una volta, le buone ragioni politiche ed elettorali coincidono con quelle di merito nell'affermare che le concessioni autostradali vanno revocate. Nessuno o quasi, infatti, ricorderebbe che anche la Lega di Matteo Salvini non è così favorevole alla revoca delle concessioni ad Autostrade. (Primocanale)

Con un indennizzo, almeno nelle intenzioni dell'esecutivo, più che dimezzato rispetto ai 23 miliardi stabiliti nella convenzione. Il dossier nelle mani del ministro De Micheli infatti conterrebbe le gravi inadempienze del concessionario che giustificherebbero l'atto di revoca. (ilGiornale.it)

A rischio «il futuro dei settemila dipendenti dell’azienda». «Senza le concessioni e con l’indennizzo previsto dal decreto Milleproroghe l’azienda andrà in default», premette senza mezzi termini. (Open)

Sono, inoltre, previsti ampliamenti e potenziamenti su 30 chilometri della rete, con apertura entro il 2023. Quello che, in realtà, manca è ancora un accordo politico tra i diversi schieramenti, divisi sul tema. (Quattroruote)

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Secondo i commissari, quindi, l’affare è questione interna alla politica italiana, almeno fino al momento. (Genova24.it)