Un anno fa l'omicidio di Barbara Capovani, amici e colleghi la ricordano: “Un vuoto incolmabile”

– “Oggi è trascorso un anno da quel giorno maledetto dell’aggressione dell’amica e collega Barbara Capovani. In questa giornata ci siamo voluti incontrare con le persone a lei più care per colmare almeno in parte la tristezza di questo giorno che ci ha accompagnato per un anno intero. Oggi il dolore è più intenso perché il ricordo è sempre molto vivo”. Sono le parole di Simona Elmi, psichiatra, collaboratrice e amica della dottoressa Capovani che oggi a un anno di distanza dall’omicidio si è riunita insieme a colleghi ed amici davanti al reparto di psichiatria dell’ospedale Santa Chiara di Pisa per ricordare la dottoressa uccisa il 21 aprile 2023. (LA NAZIONE)

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Simona Elmi, collaboratrice e amica di Barbara, a nome di tutti, ha rievocato quel giorno e ha sottolineato come il vuoto che ha lasciato con la sua scomparsa nei pazienti, nei colleghi e in tutta la comunità sanitaria non solo pisana, non potrà essere colmato se non attraverso il ricordo e la continuazione dei molti progetti che aveva messo in campo. (LuccaInDiretta)

Non aveva paura, Barbara Capovani. Ma era assolutamente consapevole dei rischi del suo incarico di coordinatrice del servizio psichiatrico del Santa Chiara. (LA NAZIONE)

Uno dei reni donati da Barbara Capovani, la psichiatra uccisa lo scorso anno davanti al Servizio di psichiatria diagnosi e cura dell’ospedale Santa Chiara (delitto per il quale è accusato il suo ex paziente Gianluca Paul Seung), ha infatti salvato la vita di un bambino. (LA NAZIONE)

Inaugurato, alla presenza delle autorità, lo storico laboratorio scientifico dell'ex ospedale psichiatrico recentemente riallestito e restaurato grazie al contributo della Fondazione... (Virgilio)

Per questa ragione domenica mattina si sono dati appuntamento all’esterno del reparto Spdc (servizio psichiatrico di diagnosi e cura) di Pisa: qua è stato deposto un mazzo di fiori e osservato un minuto di silenzio. (Corriere Fiorentino)

Quella frase-guida, la preferita di Barbara Capovani, adesso è incisa in uno dei luoghi simbolo della psichiatria italiana: l’ex manicomio di Maggiano, oggi sede della fondazione che porta il nome di colui ne fu il faro, Mario Tobino. (LA NAZIONE)