Le radici della rivolta/ L'equazione sbagliata sul tramonto di Trump

Il Messaggero ESTERI

Ecco il paradosso: coloro che vorrebbero assistere alla caduta di Trump tifano affinché la rivolta aumenti, senza sapere che, in questa forma, la rivolta lo avvantaggia.

Quasi nessuno conosce il nome di Eric Garner, un caso identico a quello di George Floyd.

Una volta chiarito che questa rivolta è un tipo di rivolta, i cui esiti sono iscritti nella sua genesi, cerchiamo di capire dove affondi le radici. (Il Messaggero)

Su altri giornali

All'ex vice di Barack Obama viene infatti attribuito il 53% dei consensi, contro il 43% del presidente. Le cose per Trump vanno ancora peggio se si prendono in considerazione tutti gli americani adulti, e non solo gli. (L'Unione Sarda.it)

Questo esempio può essere facilmente allargato alla middle class impoverita dalla crisi economica, o all’elettorato latino, ai più giovani, e così via. In altre parole, è sufficiente non essere Donald Trump per vincere la sfida con il presidente? (L'HuffPost)

L'ex vice presidente Joe Biden, sicuro candidato alla Casa Bianca per i democratici, raccoglie il 53 per cento dei consensi, con un vantaggio di 10 punti percentuali su Trump, fermo al 43 per cento. Due mesi fa, il vantaggio di Biden era di appena due punti, con il 49 per cento di consensi tra gli elettori, rispetto al 47 per cento del presidente. (Il Messaggero)

(Afp). La gestione della crisi del coronavirus da parte di Donald Trump non è piaciuta agli americani, che in un sondaggio realizzato tra il 25 e il 28 maggio dal Washington Post e Abc News assegnano al presidente bassi indici di gradimento. (Adnkronos)

In parallelo però, anche tra i repubblicani, davanti al Paese malato, impoverito e sulle barricate, si levano toni concilianti, impensabili finora. Questo sarà il voto USA di novembre, referendum tra Speranza e Paura. (La Stampa)