L’Europa approva le nuove norme sul diritto alla riparazione

Tech Princess ECONOMIA

Il Parlamento Europeo ha adottato le nuove norme che mirano a rafforzare il diritto dei consumatori alla riparazione dei beni acquistati, con l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti tecnologici in Europa. Sebbene diverse aziende tech abbiano migliorato la riparabilità dei propri prodotti negli ultimi anni, queste norme puntano a uniformare il settore e facilitare le riparazioni da parte degli utenti. (Tech Princess)

Su altri giornali

Ecco, si spera, tra un paio d’anni, che la rassegnata battuta venga sostituita con «aggiustiamolo che ci conviene». È la sintesi di un cambiamento di passo verso l’economia circolare che la Ue vuole accelerare approvando il «diritto alla riparazione» a tutela dei consumatori e dell’ambiente. (ilGiornale.it)

Vita più lunga per lavatrici e smartphone: i fabbricanti avranno, finalmente, l'obbligo di riparare i beni e dovranno incoraggiare i consumatori a prolungare il ciclo di vita di un prodotto attraverso la sua riparazione. (Io Donna)

Non è raro che un prodotto, poco dopo la scadenza della garanzia, si guasti e, una volta portato all’assistenza, si scopra che il costo di riparazione supera quello di acquisto di un nuovo modello. Che si tratti di obsolescenza programmata o di una conseguenza degli scadenti materiali utilizzati dal produttore, i consumatori hanno perso l’abitudine di portare gli oggetti in riparazione, consapevoli della scarsa convenienza di tali interventi. (La Legge per Tutti)

Diritto alla riparazione approvato nell’Unione Europea, cosa cambia

Il diritto alla riparazione deve essere garantito per i cittadini europei, a fronte di questo diretto, scattano gli obblighi per i produttori, in particolare quelli di dispositivi tecnologici, i più difficili oggi da far riparare. (Digitalic)

La recente direttiva dell'Unione Europea sul diritto alla riparazione va a semplificare notevolmente l'iter dei consumatori che desiderano riparare i propri dispositivi. (Multiplayer.it)

Sebbene l’UE richieda già alle aziende di offrire una garanzia minima di due anni su elettrodomestici comuni ed elettronica, come smartphone, TV, lavatrici e aspirapolvere, le nuove regole impongono requisiti aggiuntivi. (iSpazio)