Birra Castello ha venduto la fabbrica in Friuli. Previsti milioni di euro su Pedavena

Corriere Delle Alpi ECONOMIA

È fatta. Perfezionata la cessione dello stabilimento di San Giorgio di Nogaro al gruppo danese Royal Unibrew. Il gruppo Castello, proprietario del birrificio di Pedavena e di tutti i marchi legati alla fabbrica ha dato seguito alle trattative di vendita di cui avevamo dato conto a fine maggio, addirittura con un’accelerazione sulla tabella di marcia che era stata preventivata. L’azienda ha diramato una nota che così spiega l’operazione: «Questa vendita si inserisce nell’ambito della strategia di potenziamento e sviluppo dello stabilimento di Pedavena. (Corriere Delle Alpi)

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Dalla possibilità che la fabbrica birra di Pedavena chiudesse ad un rilancio in grande stile. (ilgazzettino.it)

L’obiettivo, ha spiegato Birra Castello, player che impiega attualmente 140 dipendenti diretti ed è presente sul mercato con i marchi Birra Castello, Pedavena, Superior, Birra Dolomiti e Alpen, è quello di potenziare la fabbrica di Pedevena, in provincia di Belluno, acquisita da Heineken nel 2006. (Il Fatto Quotidiano)

L’acquisizione dello stabilimento con una capacità produttiva potenziale stimata fino a 1 milione di ettolitri di birra all’anno, potenzierà in modo significativo la capacità di produzione e confezionamento di lattine e bottiglie di vetro di Royal Unibrew in Italia. (Corriere della Sera)

Questa acquisizione strategica contribuisce alla crescita di Royal Unibrew in Italia, consente all’azienda di ampliare ulteriormente le sue attività nei mercati internazionali e di incrementare la capacità produttiva del Gruppo. (newsfood.com)

La società danese i cui prodotti sono venduti in 70 Paesi, in Italia è presente con la Birra (la Ceres), Soft Drink (tra cui Lemonsoda, Oransoda) ed Energy Drink. (Telefriuli)

Il gruppo Royal Unibrew compra lo stabilimento di Birra Castello a San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine. Cresce così l'impegno dell'azienda danese di bevande in Italia (presente con marchi tra cui le birre Ceres e Faxe e le bibite Lemonsoda e Oransoda), grazie a un'operazione che porta con sé una capacità produttiva potenziale stimata fino a un milione di ettolitri di birra all'anno. (Italia Oggi)