Torino non dimentica Ayrton Senna: Mauto preso d'assalto nel giorno dell'anniversario della morte

Torino Cronaca SPORT

Il minuto di silenzio dedicato a Ayrton Senna è risuonato fino a Torino, nelle sale del Mauto di corso Unità d'Italia per la precisione, dove è in corso la mostra dedicata al pilota brasiliano scomparso il 1° maggio di 30 anni fa, che sta riscuotendo un grande successo, tanto che da mercoledì 24 aprile a mercoledì 1° maggio 2024, i visitatori al Museo Nazionale dell’Automobile sono stati circa 25.000. (Torino Cronaca)

Su altre fonti

“Il mio nome è Ayrton e faccio il pilota / e corro veloce per la mia strada / anche se non è più la stessa strada / anche se non è più la stessa cosa” cantava nel 1996 Lucio Dalla nel brano dedicato all’indimenticato pilota automobilistico Ayrton Senna, scomparso il 1° maggio del 1994, e le note di quella canzone riecheggiano oggi nel trentennale di quel terribile incidente in cui il campione di Formula 1 perse la vita. (la Repubblica)

Probabilmente ero la sua fonte di motivazione" Brazilian McLaren driver Ayrton Senna... Il ricordo per il 30esimo anniversario della sua morte. (Virgilio)

Aveva 19 anni, Ayrton Senna, quando è sbarcato in Italia. “Eravamo a Ponte Sesto, Rozzano. In via Ariosto. Prima eravamo in viale Lucania, in zona Corvetto a Milano”. Ce lo racconta Paolo Amoruso, allora meccanico della Dap. (Eurosport IT)

Una collezione di oggetti di Ayrton Senna e Ronald Ratzenberger in mostra all'Autodromo 'Enzo Ferrari' di Imola in occasione delle celebrazioni per il trentesimo anniversario della morte dei due piloti di Formula 1 nel tragico weekend del 30 aprile -1 maggio 1994. (Il Sole 24 ORE)

Quelle del 1° maggio 1994 sono immagini indelebili nella mente degli appassionati che quella maledetta domenica erano di fronte alla tv per vedere il Gp di Imola di F1. L’epilogo, così come tutto il processo mediatico che è avvenuto dopo, li conosciamo tutti. (AlVolante)

Una testimonianza, nel giorno del 30esimo anno dalla morte di Ayrton Senna, avvenuta il Primo Maggio 1994 sul circuito di Imola alla curva del Tamburello, che - se possibile - tocca più nel profondo di tutte le altre. (Liberoquotidiano.it)