Cosa Nostra, gli affari del boss in Riviera

il Resto del Carlino INTERNO

A Rimini, infatti, negli anni scorsi, dal 2016 in poi, sarebbe arrivato per un breve periodo , proprio il nuovo boss di Cosa Nostra, Giuseppe Calvaruso, arrestato domenica all’aeroporto di Palermo mentre rientrava dal Sud America.

Il nome di Rimini affiancato a quello di Giuseppe Calvaruso, 44 anni, presunto capo del mandamento mafioso palermitano di Pagliarelli.

Il giorno di Pasqua quel passo falso c’è stato: il boss è stato tradito dalla sua voglia di passare il giorno di festa con la famiglia

(il Resto del Carlino)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Nonostante il fermo emesso il giorno di Pasqua, uno degli indagati, Giovanni Caruso, finora non ha trascorso neanche un minuto in carcere: il presunto braccio destro del boss di Pagliarelli, Giuseppe Calvaruso, bloccato a Punta Raisi appena tornato dal Brasile, ha infatti il Covid ed è chiuso nella sua abitazione del Villaggio Santa Rosalia assieme al resto della sua famiglia. (PalermoToday)

L’ordine pubblico sul territorio fatto rispettare dal sodalizio mafioso, con tanto di punizioni esemplari ai danni di ladri non autorizzati. E tuttavia da questa intercettazione, si ricaverebbe che il controllo mafioso su Brancaccio faccia ancora riferimento a loro. (Antimafia Duemila)

Dal titolare di negozi di detersivi ai gestori di un noto pub, dall'imprenditore al misterioso personaggio che fa soldi in Brasile. PALERMO – C’è una borghesia che strizza l’occhio ai mafiosi. Per dire su duecento beni, si scartarono i migliori… Marsala fa parte di questa operazione, Vulcano fa parte di questa operazione, a Riccione hanno altri tre/quattro alberghi, una Villa a Palao, due ville in Sardegna sulla costa Smeralda” (Live Sicilia)

Mafia, i boss mediarono per gli affitti del pub "Lord Green". Francesco Paolo Bagnasco, il titolare, contatta Giovanni Caruso, braccio destro del boss Calvaruso, per trovare i responsabili delle rapine e riavere i soldi presi. (La Repubblica)

A Palermo, nel 2021, c’è ancora una borghesia che strizza l’occhio alla mafia. «Alcune cose sono cambiate, ma buona parte della borghesia ritiene ancora che l’illegalità sia più conveniente». (La Repubblica)