Giordania, Blinken ad Amman vede il re Abdullah

Il Sole 24 ORE ESTERI

Giordania, Blinken ad Amman vede il re Abdullah 30 aprile 2024 Il segretario di Stato americano, Antony Blinken martedì è arrivato in Giordania, seconda tappa della sua settima missione diplomatica in Medioriente dall'inizio della guerra a Gaza. Blinken ha incontrato ad Amman il re di Giordania Abdullah II e il ministro degli Esteri Ayman al-Safadi. Mercoledì incontrerà il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il suo Gabinetto di guerra a Tel Aviv (Il Sole 24 ORE)

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Lo ha fatto sapere su X il sgretario di stato Usa Antony Blinken. "A Gerusalemme ho incontrato il premier israeliano Benyamin Netanyahu sugli sforzi per raggiungere un accordo di cessate il fuoco con il rilascio degli ostaggi e sull'imperativo di sostenere l'aumento degli aiuti ai civili in tutta Gaza". (Il Messaggero Veneto)

Ed ha sottolineato che gli Stati Uniti non si fermeranno finché «tutti gli ostaggi non saranno tornati a casa». Gli Usa sono «determinati» a far raggiungere alle parti, nelle trattative al Cairo, un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani. (La Stampa)

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken è volato in Israele per interloquire con il primo ministro Byniamin Netanyahu. L'obiettivo degli Stati Uniti è ottenere un cessate-il-fuoco temporaneo nella Striscia di Gaza con la liberazione di una parte degli ostaggi detenuti da Hamas. (Limes)

Guerra a Gaza, gli aggiornamenti in diretta. Lo scrive su X Barak Ravid, del sito Axios, citando fonti americane e israeliane, secondo cui Netanyahu ha anche ribadito che se Hamas non cederà su questa richiesta non ci sarà alcun accordo e Israele avvierà l'operazione contro Rafah. (ilgazzettino.it)

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken, in visita in Israele, ha suggerito allo Stato ebraico "altre soluzioni" piuttosto che attaccare Rafah, l'ultima cittadina nel sud della Striscia di Gaza dove ci sono un milione e mezzo di sfollati, e allo stesso tempo ha esortato Hamas ad accettare l'intesa, perché in caso contrario mostrerebbe che non gli importa nulla del destino dei palestinesi. (Sky Tg24 )

Permangono però forti divergenze, soprattutto su quanto accadrebbe al termine della tregua. Intanto, riferisce la stampa israeliana, Netanyahu avrebbe ripetuto al ministro degli esteri statunitense quanto già dichiarato apertamente ieri: ovvero che, indipendentemente da un accordo, il suo esercito entrerà nella città di Rafah, dove in questi mesi hanno trovato rifugio centinaia di migliaia di profughi palestinesi. (RSI.ch Informazione)