Gentiloni distrugge la favola di Conte sul Pnrr all'Italia: "Decise l'algoritmo"

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«C'è un po' di retorica italiana sul fatto che abbiamo conquistato un sacco di soldi». Con mano d'acciaio in guanto di velluto, il commissario Ue italiano, Paolo Gentiloni, manda all'aria anni di mitologia contiana sulla conquista dei fondi del Pnrr. Una mitologia che oggi è una delle poche armi di campagna elettorale di M5s: abbandonato il disastroso Superbonus, tramontato il reddito di cittadinanza, di medaglie da appuntarsi ne restano pochine, per un partito in affanno nei sondaggi. (ilGiornale.it)

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Governata da un algoritmo: Ecce Ue. (ilGiornale.it)

"Gentiloni pur di attaccare me ha addirittura schiaffeggiato peraltro anche i ministri del suo partito, Amendola e Gualtieri, che lavorarono con me per questa svolta. E furono nella squadra con me che lavorò per questa svolta", le parole di Giuseppe Conte in diretta su Facebook. (Tiscali Notizie)

Un malore improvviso ha stroncato il signore, e l'annuncio è stato dato dallo stesso leader pentastellato, che è salito sul palco in lacrime per annunciare: "Lo spettacolo di questa sera non andrà in scena". (Il Giornale d'Italia)

Gentiloni manda ko Conte: i soldi del Pnrr non li ha procurati il leader dei Cinque Stelle ma un algoritmo. Il Pd aprirà gli occhi?

Fine di una leggenda da sempre infondata. I 194 miliardi di euro del Pnrr che stanno piovendo sull’Italia non li ha procurati il leader dei Cinque Stelle, Giuseppe Conte, quand’era Presidente del Consiglio, ma molto più prosaicamente un algoritmo predisposto – udite, udite! – da due funzionari olandesi dell’Unione europea. (FIRSTonline)

La precisazione del Commissario europeo uscente a polemica esplosa non gli basta, la tesi delle parole forzate non lo convince. (Il Fatto Quotidiano)

Presidente Giuseppe Conte, nel libro di Paolo Valentino il commissario europeo ed ex premier del Pd ha smascherato la sua narrazione sui miliardi del Pnrr?«Nel 2020 il commissario riconobbe in varie interviste grande merito al mio governo, riconoscendo che fu una battaglia giusta e vantaggiosa per tutto il Paese. (Corriere della Sera)