Torino: 1,50 euro per un caffè, colpa delle bollette

La Stampa ECONOMIA

Però, rimarca, «con tutti i rincari che abbiamo far pagare 1,20 euro un caffè non è più corretto».

Da Baratti&Milano, per esempio, il caffè ha raggiunto 1,50 euro già da qualche settimana

Se si vuole indispettire il titolare di un bar di Torino bastano due parole: caro caffè.

Per questo, spiega Griffa, «chi lo fa pagare 1,50 euro agisce in maniera corretta.

Fulvio Griffa, proprietario del Caffè Elena di piazza Vittorio e presidente di Fiepet Confesercenti Torino, dice di aver «resistito». (La Stampa)

Ne parlano anche altri giornali

Stanno arrivando giorno dopo giorno e lasciano senza parole i destinatari, artigiani, commercianti e pubblici esercenti che le ricevono. Teme di non reggere a lungo questi costi esorbitanti e paventa l’idea di chiudere, almeno temporaneamente, se la situazione non migliorerà. (Il Messaggero Veneto)

Purtroppo dobbiamo imparare a essere un po' meno baristi e un po' più imprenditori» «L'aumento della tazzina - sottolinea Lertora - non deriva ovviamente solo dal rincaro della materia prima, il caffè, ma anche di tutte le altre voci di bilancio di un esercizio pubblico: luce, gas, immondizia, acqua, plastica, detersivi etc. (IlPiacenza)

Un’abitudine radicata dalla quale sono nate anche espressioni di solidarietà – aggiunge Coldiretti – come l’usanza del “caffè sospeso” quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo, che magari non se lo può permettere. (LaPresse)