Congedi di paternità, in attesa di una estensione formato Ue

Il Sole 24 ORE INTERNO

Pochi giorni e poco utilizzati. Si potrebbe riassumere così la situazione dei congedi di paternità in Italia. Ad oggi la legge italiana garantisce 10 giorni obbligatori e uno facoltativo solo per i padri lavoratori dipendenti, sia pubblici sia privati, retribuiti al 100%, fruibili tra i due mesi precedenti e quelli successivi al parto. Al congedo obbligatorio si aggiunge la possibilità di utilizzare dieci mesi facoltativi che i due genitori possono dividersi fino ai 12 anni di età del bambino. (Il Sole 24 ORE)

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Sono sempre più numerosi i padri che chiedono il congedo di paternità per prendersi cura dei figli nei primi mesi di vita. Oggi ci pensa papà. (leggo.it)

L’elaborazione, realizzata sugli ultimi dati Inps disponibili, indica infatti come l'81% dei papà della nostra provincia opti per l'astensione lavorativa volontaria: un dato altissimo, in italia secondo solo a Pordenone (85%), Vicenza (83%) e Treviso (82%), con Bergamo che condivide il quarto posto insieme alla provincia di Lecco. (BergamoNews.it)

L’obiettivo è capire, in particolare, quali potrebbero essere le soluzioni in grado di favorire la conciliazione vita-lavoro e a incoraggiare la co-genitorialità, vale a dire la piena condivisione delle responsabilità genitoriali all’interno della coppia. (Il Sole 24 ORE)

In Italia il tasso di utilizzo del congedo di paternità - dicono i dati - è più che triplicato fra il 2013 e il 2022. Ha più di 30 anni, vive al Nord, lavora in imprese di media-grande dimensione con un contratto di lavoro stabile e ha un reddito medio-alto. (TGR Lombardia)

Sono i nuovi papà, lontani dal modello del secolo scorso, ma ancora alla ricerca di un proprio ruolo e spazio nella cura dei figli, finora demandata quasi esclusivamente alle madri. L’ultimo rapporto Istat sui “Tempi della vita quotidiana” del 2019 mostrava infatti che tra i genitori di figli minorenni esistono ancora vistose differenze di genere nel tasso di partecipazione alla cura. (Il Sole 24 ORE)

Questa norma consente ai padri di esercitare la loro funzione di presenza e di sostegno dopo il parto ed è fondamentale. Anzi, ci vorrebbero più di 10 giorni: almeno tre mesi secondo me. (IL GIORNO)