Alluvione, 6 mesi dopo tra scatole e calcinacci: “Risarcimenti mai arrivati, qui ci tocca fare da soli”

La Repubblica Firenze.it INTERNO

Da quella sera c’è chi ha ancora le mani impegnate tra calcestruzzo e vernice per ricostruire. Sono passati 6 mesi dall’alluvione dello scorso 2 novembre, quando una tempesta d’acqua causò esondazioni dei torrenti, centinaia di case inondate di fango, imprese devastate dai detriti. Ci furono 8 morti in Toscana. Oggi, in molti attendono soldi sufficienti per sistemare la casa, ricomprare decine di… (La Repubblica Firenze.it)

La notizia riportata su altri giornali

Un anno dopo la drammatica alluvione che ha sconvolto l'Emilia-Romagna, i protagonisti del salvataggio divenuto simbolo di una tragedia colletiva si incontrano nuovamente a Faenza, luogo del soccorso, e rivivono quegli attimi drammatici ma carichi di emozione. (Il Mattino di Padova)

FAENZA (RA) – «La settimana scorsa si è staccato un pezzo di intonaco nella sala ed è venuto fuori l’odore di quei giorni. Azzurra Mainetti sta salutando le donne di una ditta di pulizie che ieri sono andate a sistemare casa sua, in via D’Azeglio a Faenza. (La Repubblica)

Ce ne sono ancora molte, di ferite aperte, nei quartieri che un anno fa sono stati sopraffatti dalle inondazioni del 3 e del 16 maggio; sono, da una parte, le tante case vuote, spiccano le abitazioni unifamiliari, per le quali sia i ritardi degli indennizzi governativi, sia la loro incertezza, sia la farraginosità delle pratiche (formulate dallo staff del commissario Figliuolo) per accedere ai rimborsi, hanno finora reso difficile avviare i lavori di risanamento e, dall’altra sono le vetrine ancora infangate di quei negozi, e non sono pochi, che anche in centro storico non hanno ancora ripreso l’attività e forse non la riprenderanno più. (il Resto del Carlino)

Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica i danni alle infrastrutture sono stimati in circa 5 miliardi, ma le risorse complessivamente erogate da Governo e Struttura Commissariale sono state meno di un decimo. (Corriere Romagna)

– Generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario alla ricostruzione post alluvione, la sua è una struttura ‘snella’ in termini numerici, ma spesso dai Comuni si è lamentato il mancato invio di quei rinforzi che avrebbero dovuto far viaggiare veloci gli uffici sui territori. (il Resto del Carlino)

Le sue lacrime e l’abbraccio forte con i sindaci davanti alla sua fabbrica, la Eurostoffe- Ritorcitura Rosy a Montemurlo, si ricordano tutti: all’epoca, a due settimane dall’alluvione del 2 novembre, quello di Roberto Giudici è stato uno sfogo per una situazione inimmaginabile, una tragedia che rischiava di mettere in ginocchio la sua come tante altre aziende colpite dal maltempo eccezionale. (LA NAZIONE)