Vino da asporto. DPCM Draghi elimina il divieto dopo le 18 per enoteche ed esercizi commerciali

Agricultura.it ECONOMIA

– Finalmente una buona notizia per il mondo del vino italiano, grazie alle novità contenute nel nuovo DPCM firmato da Mario Draghi.

Il governo ha dato ascolto al nostro appello a difesa del settore vitivinicolo, che già ha perso a causa del Covid più di 2 miliardi di euro”.

Per la filiera del vino, infatti, “era incomprensibile il blocco delle vendite imposto alle enoteche come misura restrittiva per contrastare il Covid, che appariva più una discriminazione del comparto rispetto a negozi alimentari e supermercati, non soggetti a chiusura anticipata”

Sarà in vigore fino al 6 aprile 2021. (Agricultura.it)

Ne parlano anche altre fonti

Nell’anno della pandemia – spiega la Coldiretti regionale su dati Istat – le esportazioni di vino lombardo hanno fatto registrare un calo di oltre il 13% nei primi 9 mesi. (La Voce)

A esprimere la soddisfazione del comparto è Andrea Terraneo, presidente di Vinarius, che a gennaio scriveva una lettera all’allora presidente Conte per denunciare l’anomalia. Resta, invece, il divieto dopo le 18 per i bar. (Gambero Rosso)

Coldiretti Siena commenta dunque con favore le nuove regole del Dpcm Draghi che sarà in vigore a partire da domani, 5 marzo e che tiene in considerazione le richieste che il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini aveva sollecitato dopo che il Dpcm del 14 gennaio aveva vietato dopo le 18 la vendita con asporto. (Siena News)

Coldiretti aveva manifestato, già nelle scorse settimane, malcontento per l’esclusione delle enoteche. “Da sabato, dunque – prosegue il consigliere – questi esercizi commerciali saranno, giustamente, equiparati, dunque, ai normali negozi di alimentari o supermercati che non erano stati interessati dal divieto. (LuccaInDiretta)

La filiera del vino, infine, confermando piena e totale disponibilità al dialogo costruttivo con il nuovo governo, torna a sostenere la necessità di fare un passo in avanti anche sul fronte della ristorazione, valutando la possibilità di apertura bar e ristoranti anche a cena nelle Regioni in zona gialla e per il pranzo in quelle in zona arancione” (IlCuoioInDiretta)

Il via libera all’asporto fino alle 22 dalle enoteche o dagli esercizi di commercio al dettaglio di bevande, fermo restando il divieto al consumo sul posto, restituisce un po’ di fiducia a un settore che ha risentito delle limitazioni negli orari e nei servizi, mentre negozi alimentari e supermercati ai quali è consentita la vendita del vino sono sempre rimasti aperti. (L'Arena)