Aeroporti di pace ma anche di guerra. E l'esercito è in allerta

Il Manifesto INTERNO

I lavoratori, impegnati al carico e scarico merci, hanno scoperto che dallo scalo non partono soltanto voli umanitari con viveri e medicinali diretti alla popolazione ucraina.

Non altrettanto sta accadendo con la denuncia di un gruppo di addetti dell'aeroporto Galilei di Pisa.

Ha avuto subito vasta eco a partire dai media online la circolare “warfighting” dello Stato maggiore dell'esercito, che impartisce nuove disposizioni operative a tutti i comandi “al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale, sotto gli occhi di tutti”. (Il Manifesto)

Se ne è parlato anche su altre testate

Alle dichiarazioni espresse nel comunicato sindacale è arrivata la risposta da parte dello Stato Maggiore della Difesa. Lo Stato Maggiore della Difesa ha replicato con una nota, ma l’episodio ha destato preoccupazione dopo la circolare diramata nella giornata di martedì sul war fighting. (Thesocialpost.it)

“Dall’inizio di marzo sono moltissimi gli aerei militari partiti da Pisa con destinazione l’aeroporto militare di Rzeszow/Jasionka, in Polonia. Uno sciopero, al quale farà seguito una manifestazione dei lavoratori aeroportuali di Pisa aderenti all’Usb. (Secolo d'Italia)

A noi parlamentari non ci è dato sapere a chi l’Italia fornisce le armi e questo è molto preoccupante Il nodo della questione sta infatti proprio sulla poca chiarezza che riguardo l’invio di armi dall’ Italia. (ilGiornale.it)

Quali sono i rischi che stanno correndo il personale dell’aeroporto civile G. La sinistra chiede le dimissioni del presidente di Toscana Aeroporti. Sulla questione intervengono anche Una città in comune e RIfondazione comunista che chiedono le dimissioni del presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai. (PisaToday)

– “Alcuni lavoratori dell’aeroporto civile Galileo Galilei di Pisa ci hanno informato di un fatto gravissimo: dal Cargo Village sito presso l’Aeroporto civile partono voli ‘umanitari’, che dovrebbero essere riempiti di vettovaglie, viveri, medicinali e quant’altro utile per le popolazioni ucraine tormentate da settimane da bombardamenti e combattimenti. (Dire)

“L’attività” ha concluso il Comando operativo di vertice interforze “è stata condotta presso una piazzola di parcheggio civile dell’aeroporto militare Galilei, anziché, come avviene usualmente, all’interno dei parcheggi aeroportuali militari, per l’eccezionale e contemporanea attività di trasporto richiesta dalla situazione in atto” Il personale, secondo questa ricostruzione, scoperto quale fosse il materiale da trasportare, si è rifiutato di caricarlo sull’aereo e si è rivolto alla sigla sindacale di base. (Il Fatto Quotidiano)