Il rischio è l'atomica iraniana

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La scelta israeliana di evidenziare la responsabilità dell'Iran sull'organizzazione e la conduzione, sia pure indiretta, degli attacchi del 7 ottobre attraverso il raid di Damasco del 1 aprile ha dato i suoi frutti. Potenzialmente devastante per la credibilità della teocrazia nei confronti degli altri attori regionali, le ha imposto di rispondere con un'azione diretta verso il territorio israeliano: essa, ampiamente prevista dall'intelligence occidentale, oltre a venire disinnescata da stato ebraico ed alleati, ha modificato la narrazione della guerra in Medio Oriente (Italia Oggi)

Se ne è parlato anche su altre testate

“I sionisti farebbero meglio a comportarsi razionalmente, perché se dovessero intraprendere un'azione militare contro Teheran, siamo pronti a usare un'arma che non abbiamo mai usato prima”. Queste le parole, riportate da Sky TG24, di Abolfazl Amouei (portavoce della Commissione per la sicurezza nazionale del Parlamento), che hanno innalzato il timore di una minaccia nucleare. (Sardegna Live)

Nonostante i sabotaggi israeliani degli anni scorsi, i patti decaduti e poco rispettati per frenare l’arricchimento dell’uranio, anche l’agenzia internazionale per l’energia dell’atomo (Aiea) avverte: “Teheran procede spedita nel processo, arrivato oltre il 60%, il che significa poter disporre di un ordigno magari sporco e limitato nella potenza, ma letale. (Panorama)

MEDIO ORIENTE – “Gli obiettivi sono tre – dice Netanyahu – eliminare Hamas, riavere i rapiti e garantirci che Gaza non costituisca più una minaccia per Israele”. A tal proposito, il governo della Giordania seriamente in allarme per un nuovo scontro tra Iran e Israele: “Non vogliamo diventare un terreno di guerra, Netanyahu non alimenti l’escalation“. (Riviera Oggi)

Roma, 16 apr. – L’Iran ha chiuso i suoi impianti nucleari domenica, il giorno in cui ha attaccato Israele. (Agenzia askanews)

L'ostacolo più complesso resta però il «no» americano. Bombardare le strutture in cui si arricchisce l'uranio e distruggere tutti laboratori in cui si progetta la bomba atomica iraniana. (ilGiornale.it)

Osirak. I piloti israeliani che in queste ore restano accanto agli aerei in attesa dell’ordine di attaccare l’Iran pensano in continuazione a Osirak: un’impresa realizzata dai loro nonni, l’unica paragonabile alla missione che potrebbero venire chiamati a compiere. (la Repubblica)