Dissequestrati i beni Cipi: «Non ha pagato le tasse solo per salvare i posti»

La Provincia Pavese ECONOMIA

In pratica il Tribunale, in linea con più recenti orientamenti della Corte di Cassazione, ha riconosciuto che, non pagando l’Iva e le ritenute, il titolare della Cipi Holding di Sannazzaro ha permesso ai 250 dipendenti di mantenere il loro posto di lavoro.

I giudici di Pavia hanno ordinato «l'immediata restituzione degli immobili e dei conti correnti, aziendali e personali dell'amministratore della Cipi Holding Srl, mantenuti per oltre due anni in sequestro, per un valore di alcuni milioni di euro». (La Provincia Pavese)

La notizia riportata su altre testate

Una scelta che non è passata inosservata, ma per cui un'imprenditrice è stata premiata dal tribunale di Pavia, che l'ha assolta dall'accusa di evasione fiscale. Per salvare il posto di lavoro ai suoi 250 dipendenti aveva deciso di non pagare le tasse. (ilGiornale.it)

Tasse non pagate per salvare posti. Il giudice assolve l’imprenditrice Accolta dal Tribunale di Pavia tesi dell’avvocato di Bergamo Luigi Ferrajoli a difesa della continuità aziendale. I giudici hanno infatti dato ragione a un imprenditore che non aveva pagato le tasse per garantire la continuità aziendale e poter pagare fornitori e dipendenti. (L'Eco di Bergamo)

Dissequestrati i beni dell’azienda. Il Tribunale pavese ha accolto e dato merito alla difesa affidata all’inizio dello scorso anno all’avvocato Luigi Ferrajoli del Foro di Bergamo. Il Tribunale di Pavia assolve il legale Rappresentate della Cipi Holding srl di Sannazzaro dall’accusa di evasione fiscale perché il fatto non costituisce reato. (Giornale di Treviglio)

Tuttavia, la titolare della Cipi ha deciso di tenere duro ancora una volta e ha iniziato una lunga battaglia legale, che si è conclusa nei giorni scorsi. Stiamo parlando di un’imprenditrice di Sannazzaro de’ Burgondi (Pv), titolare della Cipi Holding, un’azienda del settore meccanico a servizio degli impianti petrolchimici, leader a livello mondiale. (businesspeople.it)

Al termine del processo l’azienda ha raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate per una “ristrutturazione del suo debito”: verserà a rate all’erario l’Iva e le ritenute non pagate. L’imprenditrice, secondo il suo legale, si è trovata davanti a una scelta: pagare o dipendenti e fornitori o le tasse. (Il Fatto Quotidiano)

I giudici, infatti, l’hanno assolta dall’accusa di evasione fiscale, ordinando il dissequestro di conti e beni dell’azienda e personali. Una scelta difficile e rischiosa che il Tribunale di Pavia ha premiato, riconoscendo la virtuosa condotta di una imprenditrice pavese. (Corriere della Sera)