Inflazione, Istat: “Nel 2021 all’1,9%”. Mai così alta dal 2012

LaPresse INTERNO

I beni del carrello della spesa da +1.2% al 2,4%. Tornano a crescere i prezzi al consumo: a dicembre, secondo i dati Istat, l’inflazione ha registrato l’aumento medio annuo più forte dal 2012: +1.9%.

L’ulteriore accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi dei Beni alimentari, sia lavorati (da +1,4% di novembre a +2,0%) sia non lavorati (da +1,5% a +3,6%), a quelli dei Beni durevoli (da +0,4% a +0,8%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,9% a +2,3%); i prezzi dei Beni energetici continuano a crescere in misura molto sostenuta, pur rallentando (da +30,7% a +29,1%), a causa di quelli della componente non regolamentata (da +24,3% a +22,0%), mentre la crescita dei prezzi della componente regolamentata rimane pressoché stabile (da +41,8% a +41,9%)

Volano i beni del cosiddetto carrello della spesa: i prezzi dei beni ad alta frequenza d’acquisto raddoppiano la loro crescita: da +1.2 al 2,4%. (LaPresse)

Su altre fonti

Codacons: "Misure che, come diciamo noi da settimane e mesi, si dimostrano essere ancora insufficienti ed inidonee a tutelare davvero le famiglie in difficoltà, duramente colpite dalla crisi economica ed occupazionale causata dalla pandemia per il Covid-19, che non riescono a far fronte ai costi via via sempre maggiori delle materie prime luce e gas - attacca il Presidente Nazionale del Codacons, Marco Donzelli - servono misure concrete e reali che siano vicine alle famiglie italiane in difficoltà. (Prima Biella)

Le ripercussioni del caro-energia non si fanno sentire solo sulle bollette: i rialzi delle tariffe portano a rincari dei prezzi al dettaglio che (ultimo dato Istat sull’inflazione) sono cresciuti del +3, 9 per cento a dicembre. (Messaggero Veneto)

E i primi effetti già si vedono, ad esempio al bar, con l'aumento della tazzina di caffé. E' il calcolo fatto dal Codacons in base all'aumento delle bollette di luce e gas che, oltre ad aggravare la spesa energetica delle famiglie, sta provocando una ondata di rincari di prezzi e tariffe a danno dei consumatori. (IL GIORNO)

Il tasso annuo dell’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC – Precios de Consumo) si è attestato a dicembre dello scorso anno al 5,8% nell’arcipelago delle Canarie, con un aumento di 1,2 punti rispetto a novembre. (ViviTenerife e ViviGranCanaria)

Lo dice l’Istat, lo confermano aziende, i titolari delle attività economiche e, naturalmente, i consumatori, che leggono e rileggono lo scontrino con una certa incredulità A dicembre l’inflazione era volata a più 3,9% su base annua: mai così dal 2008. (Il Messaggero Veneto)

L’ulteriore accelerazione dell’ accelerazione su base tendenziale è lavora prevalentemente ai prezzi dei Beni alimentari, sia lavorati (da +1,4% di novembre a +2,0%) sia lavorati (da +1,5% a +3,6%), a quelli lavorati dei Beni durevoli (da +0,4% a +0,8%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,9% a +2,3%); i prezzi dei beni energetici continuano a crescere in misura molto sostenuta, pur rallentando (da +30,7% a +29,1%), a causa di quelli della componente non regolamentata (da +24,3% a +22,0 %), mentre la crescita dei prezzi della componente regolamentata rimaneché stabile Nel mese di dicembre 2021, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumento dello 0,4% su base mensile e del 3,9% su base annua (da +3,7% di novembre), confermando la stima preliminare. (il Fatto Nisseno)