Morto il boss Raffaele Ganci, l’ultimo fedelissimo di Totò Riina

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Rinnegò il figlio pentito. Ganci era un padrino vecchio stampo e crebbe entrambi i figli come uomini di Cosa Nostra

Tra i killer del commando che uccise il generale c’era anche Calogero Ganci, figlio di Raffaele.

Successore di Salvatore Scaglione alla guida del mandamento della Noce, ucciso proprio per volere di Ganci nel 1982, il boss era attivo nell’edilizia e nel commercio di carne.

E’ morto a Milano il boss Raffaele Ganci, capomafia della cosca del quartiere palermitano della Noce, ritenuto un fedelissimo di Totò Riina (BlogSicilia.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Condannato a una serie di ergastoli, don Raffaele ha scontato il carcere col regime duro previsto dall'articolo 41 bis dell'ordinamento penitenziario. E' morto a 90 anni, nell'ospedale San Paolo di Milano dove si trovava per gravi condizioni di salute, il boss palermitano Raffaele Ganci, capo del mandamento della Noce. (La Stampa)

Capomafia della cosca del quartiere palermitano della Noce, era ritenuto un fedelissimo di Riina. Tra i sicari del commando che uccise il generale si trovava pure Calogero, figlio di Raffaele che da ieri non c'è più (Trapani Oggi - Notizie di cronaca, politica, attualità Trapani)

Ganci aveva 90 anni ed era ricoverato all'ospedale San Paolo, nel reparto detenuti. Tra i killer del commando che uccise il generale c'era anche Calogero Ganci, figlio di Raffaele. (La Sicilia)

(LaPresse) – È morto in un ospedale a Milano il boss palermitano Raffaele Ganci, capo del mandamento della Noce. Aveva 90 anni. (LaPresse)

Nel 1996 Ganci arrivò a rinnegare anche il figlio Calogero che aveva deciso di collaborare con la giustizia E’ morto all’età di 90 anni, all’ospedale San Paolo di Milano dove era ricoverato, il boss della Noce Raffaele Ganci considerato uno dei fedelissimi di Totò Riina e membro della commissione provinciale di Cosa Nostra. (Grandangolo Agrigento)

È morto a 90 anni Raffaele Ganci, boss del quartiere Noce di Palermo, considerato uomo di fiducia di Totò Riina ed era un membro della cosiddetta "commissione provinciale" di cosa nostra. Una zona, quella, sotto il controllo delle famiglie di Uditore-Passo di Rigano e della confinante zona della Noce. (Giornale di Sicilia)