Alla Biennale di Venezia, Stranieri Ovunque - Venezia

Jeffrey Gibson, Trust Me Right, 2024, Padiglione Americano, 60. Esposizione Universale d'Arte di Venezia | Foto: Luca Muscarà / ARTE.it 2024 Venezia - Sabato 20 aprile ha aperto la 60ª Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia e l’intera città palpita delle opere e dell’energia di quanti, in varie forme, dedicano la propria vita alla ricerca artistica. Nessun’altra manifestazione italiana riunisce in una sola città una varietà di mondi tanto ricca e diversa da fare invidia all’assemblea generale dell’ONU, ma è soprattutto l’energia creativa che si percepisce in questi giorni nei quali il colorato mondo dell’arte si raduna nella città acquatica dalle capitali dell’arte contemporanea - New York e Parigi, Londra e Berlino in primis - ai più remoti e disparati angoli di ogni continente: artisti e curatori, galleristi e critici d’arte, collezionisti e appassionati di varia estrazione sociale, sensibilità e provenienza geografica. (ARTE.it)

Ne parlano anche altri giornali

Artisti, certo. Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere e in tutte le lingue tradotte dalle sculture al neon del collettivo Claire Fontaine che costellano questa edizione all’Arsenale, tra le declinazioni e provocazioni possibili dell’altro (estraneo, emarginato, immigrato, espatriato, strano) palesate dell’ecologia naturale, sociale e culturale dei 332 artisti alla loro prima partecipazione. (Elle)

La 60ma Biennale di Venezia, nonostante l’apertura in competizione con la settimana del Design a Milano, ha attirato la consueta presenza di artisti, curatori, gallerie e collezionisti più o meno milionari, fra cui Della Valle e il suo yacht Altair. (Il Sole 24 ORE)

Una platea d'eccezione che, tra artisti, miliardari, collezionisti e curatori ha nobilitato l'evento e popolato - tra glamour e cultura - l'evento intestato al mondo dell'arte. Biennale Arte, un parterre de roi quello che ha solennizzato a Venezia l'inaugurazione della 60/a Esposizione Internazionale. (Secolo d'Italia)

Come il Salone del Mobile di Milano, ormai risulta almeno altrettanto importante ciò che sta dentro i muri istituzionali e ciò che spunta, in una disseminazione di eventi, fuori di quelli. La Biennale perde il dominio di se stessa e lo cede alle iniziative collaterali. (Artribune)

Il viaggio veneziano che ci conduce lungo le periferie del mondo attraverso un cammino esperenziale (per dirla in comunicazionese) non è un’immersione nella darkness profonda, piuttosto un pellegrinaggio tra il National Geographic etnoantropologico e l’avventura turistico emozionale. (ArtsLife)