Fisco, l'algoritmo anti-evasori: dai conti correnti alle bollette, pronto il decreto per l’incrocio delle banc

ilmattino.it ECONOMIA

E questa dovrebbe essere la volta buona.

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Sono ormai due anni che l’arma finale anti-evasione è pronta, ma non riesce a essere calata a terra per i paletti posti dal garante della Privacy sull’utilizzo di un numero elevatissimo di banche dati nella disponibilità.

Sulla lotta all’evasione il governo prova a dare una sterzata decisa. (ilmattino.it)

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Stampa. Controlli fiscali, verso la pseudo-anonimizzazione dei dati ai fini dell’incrocio delle informazioni dei conti correnti con quelle contenute nell’Anagrafe Tributaria, dai redditi ai patrimoni. (Salernonotizie.it)

Inoltre, faranno parte delle informazioni consultabili dalla Gdf anche quelle relative agli indicatori di rischio fiscale attribuiti o attribuibili ai soggetti. E i controlli mediante algoritmo, secondo l'amministrazione finanziaria, daranno modo di recuperare ancora più gettito. (Milano Finanza)

Ed in effetti l’Authority, secondo quanto ricostruito dal Messaggero, avrebbe ricevuto la nuova bozza del decreto proprio giovedì 26 maggio. Per questo l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di finanza hanno bisogno il prima possibile di poter incrociare i dati. (ilmessaggero.it)

Ruota intorno a questo assunto, un pelino agghiacciante, la nuova strategia del fisco per combattere le frodi. E comunque lo scorso anno un decreto (13/2021) ha stabilito che la Pa può utilizzare qualsiasi dato per fini di interesse pubblico e che il Garante non può più intervenire in via preventiva sui trattamenti a rischio (Liberoquotidiano.it)

Perché ancora non viene usato il super algoritmo anti evasione ed elusione fiscale. L’Agenzia delle Entrate possiede già un vasto patrimonio informativo Parliamo del nuovo super algoritmo che controllerà redditi e dichiarazioni attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale. (QuiFinanza)

A quanto annunciato in consiglio dei ministri, però, anche questo scoglio sarebbe ormai superato, come ha lasciato intendere il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Roberto Garofoli. A lungo, a bloccare la partenza erano state le perplessità del Garante della Privacy in merito alla condivisione di un numero simile di banche dati. (La voce di Rovigo)