Gli industriali: pronti a ripartire con la fase 2 - ItaliaOggi.it

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La seconda fase continuerà a lungo non possiamo immaginare una guerra vinta perché avremo altre battaglie e non dobbiamo pensare di poter tornare alla normalità piena in luglio o agosto".

Secondo l'infettivologo Massimo Galli dell'ospedale Sacco di Milano non si può programmare la fase 2 senza colmare l'attuale "carenza dispositivi diagnostici", ovvero di test.

Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ha chiarito, in un'intervista radiofonica, che la data ipotizzata del 4 maggio non è da considerarsi sicura per la partenza della Fase 2.

Si dovranno fornire gli strumenti per uscire dall'emergenza nel modo più sicuro: non vogliamo tornare in una fase di pre-ondata". (Italia Oggi)

Ne parlano anche altri giornali

"Molte imprese finiranno per non essere in grado di pagare gli stipendi del prossimo mese". Le quattro confindustrie del Nord chiedono una road map per un piano di aperture programmate delle attività produttive "mantenendo rigorose norme sanitarie e di distanziamento sociale". (Today)

Per questo occorre condividere un modello di collaborazione con istituzioni, autorità sanitarie, associazioni industriali e sindacati". (Teleborsa)

La mossa è destinata a generare ulteriori frizioni con Giuseppe Conte, il quale ha di recente posticipato l’allentamento delle misure di contenimento. Pressione di Confindustria su Governo. In queste ore, le diverse propaggini di Confindustria hanno avviato una vera e propria campagna mediatica per spingere il Governo a riaprire al più presto. (Money.it)

Per questo occorre condividere un modello di collaborazione con Istituzioni, autorità sanitarie, Associazioni industriali, organizzazioni sindacali". Gli industriali del nord chiedono, infine, "un impegno per definire insieme un piano di contenimento del virus" sui luoghi di lavoro basato su: "una collaborazione tra Autorità preposte, imprese e sindacati". (AGI - Agenzia Italia)

Bisogna quindi definire un piano di aperture programmate di attività produttive mantenendo rigorose norme sanitarie e di distanziamento sociale”. Si legge in una nota diffusa da Confindustria di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto che hanno sottoscritto un agenda per la riapertura delle imprese e la difesa dei luoghi di lavoro e fronteggiare l’emergenza coronavirus. (BergamoNews.it)

"Molte imprese finiranno per non essere in grado di pagare gli stipendi del prossimo mese". Le quattro confindustrie del Nord chiedono una road map per un piano di aperture programmate delle attività produttive "mantenendo rigorose norme sanitarie e di distanziamento sociale". (ParmaToday)