Covid, blitz della polizia contro i no vax: trovate anche armi da fuoco

LaPresse INTERNO

L’indagine nasce dal monitoraggio degli uffici investigativi milanesi nei confronti dei numerosi gruppi di protesta attivi sul web della galassia no vax.

Il Pm: "Il loro obiettivo era condizionare politica governo su vaccini". Trovate anche armi da fuoco, tirapugni e spray nelle perquisizioni effettuate nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano su 8 no vax indagati per istigazione a delinquere aggravata nell’ambito del blitz. (LaPresse)

La notizia riportata su altre testate

Con l'accusa di istigazione a delinquere aggravata 8 persone sono ora indagate dalla Procura di Milano che ha disposto perquisizioni nelle loro case e nei loro computer e cellulari, eseguite da Digos e Polizia Postale. (Tiscali.it)

Perquisizioni a Milano, Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio Emilia./ Polizia Ecco i messaggi che alcuni appartenenti ai movimenti No Vax si scambiavano su un gruppo Telegram e che hanno portato a perquisizioni in diverse città. (Corriere Milano)

Gli appartenenti a questo gruppo, secondo il capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili e il pm Piero Basilone, stavano programmando azioni violente “tese a mutare o condizionare la politica governativa e istituzionale in tema di campagna vaccinale”. (Inews24)

Milano sembra essere il centro logistico del gruppo, ma le perquisizioni stanno interessando anche altre città come Bergamo, Venezia, Padova, Reggio Emilia e Roma Gli indagati sono cinque uomini e tre donne. (Il Piccolo)

Queste sarebbero state inscenate durante manifestazioni No Vax, in particolare a quella in programma a Roma l’11 e il 12 settembre prossimo. Da stamane ci sono 8 indagati in tutta Italia, comprese Venezia e Padova, per istigazione a delinquere aggravata in una chat su Telegram nel gruppo “Guerrieri”. (Televenezia)

Dall’analisi dei messaggi pubblicati sulla chat dei “Guerrieri” è emerso che gli indagati – uno dei quali titolare di porto d’arma e già noto alle Forze dell’Ordine per la sua vicinanza al separatismo veneto – oltre all’intenzione di partecipare in massa alla manifestazione di protesta in programma nella Capitale il prossimo sabato, incitavano gli altri membri del gruppo a realizzare azioni violente nelle rispettive Province di residenza, contro non meglio precisati “obiettivi istituzionali” o approfittando della visita di esponenti dell’Esecutivo, come quella – poi annullata – prevista a Padova lo scorso 2 settembre da parte dell’On (Lanuovasavona.it)